8 miliardi di abitanti nel mondo: un trend di crescita destinato a proseguire?
Oggi la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi di abitanti, ma questo trend di crescita proseguirà? Oppure, in futuro, si assisterà a un declino demografico globale? La popolazione mondiale perderà l'equivalente di tre Paesi delle dimensioni degli Stati Uniti in meno di un secolo, tre fattori chiave che spiegano perché la popolazione mondiale diminuirà: urbanizzazione, tasso di natalità e invecchiamento. Inoltre, il Covid ha avuto un impatto significativo sul numero delle nascite.
8 miliardi di abitanti nel mondo: sovrappopolazione globale, quanto ne sappiamo?
L'aumento o la diminuzione della popolazione non deve necessariamente essere pensata come una minaccia o un'opportunità, ma rappresenta sicuramente un grande cambiamento per il futuro del mondo. Il grande momento di definizione del 21° secolo avverrà tra circa tre decenni, quando la popolazione globale inizierà a diminuire. Quest'ultima affermazione potrebbe stupire molti di noi, siamo abituati ad ascoltare gli effetti negativi della sovrappolazione, in termini di distruzione dell'ambiente e del pianeta, ma la popolazione non sta aumentando fuori controllo. Oggi l'umanità ha raggiunto gli 8 miliardi di abitanti e avrà difficoltà ad arrivare a 8,5 miliardi prima di precipitare in declino.
Le forze che guidano questo declino sono già in atto e ne percepiamo gli effetti in molti aspetti della nostra vita quotidiana. Inoltre, con l'avvento della pandemia Covid-19, il declino e la diminuzione della popolazione potrebbe iniziare ancor prima.
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Diminuzione della popolazione, le cause
Perché la popolazione mondiale, presumibilmente tra circa tre decenni, diminuirà? Tre fattori chiave stanno cambiando radicalmente la struttura della nostra popolazione: l'urbanizzazione, il tasso di natalità e l'invecchiamento.
Urbanizzazione
La più grande migrazione della storia umana è avvenuta nell'ultimo secolo e continua ancora oggi, si tratta di persone che si spostano dalla campagna alla città. Nel 1960, un terzo dell'umanità viveva in una città, oggi è quasi il 60%. Spostarsi dalla campagna alla città significa adattarsi a un nuovo stile di vita in cui il prezzo da pagare, per le famiglie numerose, è ancor più elevato.
Un ulteriore aspetto è dato dall'emancipazione femminile. Trasferirsi in città muta la vita delle donne, esponendole a una versione diversa della vita rispetto a quella che le loro madri e nonne vivevano in campagna. Le donne urbane hanno ora molte più probabilità di aver accesso a un'istruzione, di fare carriera e di essere informate su prevenzione e metodi contraccettivi. Il risultato, inevitabile, è un tasso di natalità più basso e questo rappresenta il motivo per si hanno meno figli, l'età media delle donne che diventano madri si è alzata e le gravidanze adolescenziali sono diminuite drasticamente.
Tasso di natalità
Nella maggior parte dei Paesi sviluppati oggi il tasso di natalità delle donne oltre i 40 anni ha superato quello delle donne di 20 anni e più giovani. Affinché l'umanità si mantenga semplicemente stabile, c'è bisogno di un tasso di natalità di 2,1. Questo è chiamato il tasso di sostituzione naturale della popolazione ed è lo scenario in cui ci sono abbastanza nascite per sostituire le morti che si hanno ogni anno.
Dal 1960, il tasso di natalità nei dieci Paesi più popolosi è diminuito di oltre la metà e in 8 di questi 10 Paesi è già al tasso di sostituzione naturale o al di sotto.
Invecchiamento
La crescita della popolazione mondiale attuale non sta avvenendo in relazione al numero di nascite, ma all'allungamento della vita: si vive di più, ma allo stesso tempo il mondo invecchia.
Qualcosa da tenere a mente circa le stime sulla velocità e la portata dell'invecchiamento della popolazione è che esse dipendono fortemente dal tasso di natalità. Se si registrano meno nascite, la popolazione invecchierà più velocemente di quanto le stime attuali suggeriscano.
Nascite e diminuzione della popolazione, l'impatto del Covid
I dati di molti Paesi europei in relazione al numero di nascite dell'ultimo anno registrano un calo significativo, ad esempio la Polonia ha sperimentato un calo pari al 25%. Il Brookings Institute stima che 300.000 bambini in meno nasceranno negli Stati Uniti a causa del Covid e, nel frattempo, il Canada ha appena registrato il più basso tasso di natalità della storia. Anche in Cina, nell'ultimo anno, le stime per le nascita mostrano un calo di circa il 15 per cento. Il Covid-19 ha causato:
- tassi di natalità più bassi;
- un'interruzione dell'immigrazione;
- un'alta mortalità tra gli anziani;
- un'emigrazione dalle grandi città.
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