PNRR, le priorità degli italiani: lavoro, istruzione, giustizia e fisco
Lavoro, istruzione, giustizia e fisco sono i temi che gli italiani ritengono prioritari per le riforme strutturali che l’Europa ci chiede come condizione per erogare le risorse destinate agli investimenti indicati nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ma si dividono sulla capacità del Governo di realizzarle. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio condotto nell’ambito dell’Osservatorio LegaCoop, ideato e realizzato da Ipsos e dall’AreaStudi dell’associazione.
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La fiducia degli italiani nel Governo
Alla domanda se il Governo sarà in grado di attuare le riforme di cui si discute da anni, il 53% degli intervistati ha risposto di sì (47% probabilmente sì, 6% sicuramente sì), mentre il 47% ha risposto di no (il 40% probabilmente no, il 7% sicuramente no). Tra chi nutre più fiducia nelle capacità del Governo i cittadini delle isole (68%), gli over 50 (59%) e il ceto medio (58%); tra i più scettici chi vive nel nord ovest (58%) e il ceto popolare (57%).
Lavoro, istruzione, giustizia e fisco: le priorità degli italiani
Riguardo alle riforme da realizzare per poter disporre delle risorse europee indispensabili a garantire pieno successo agli investimenti programmati nel PNRR, gli intervistati hanno indicato al primo posto la riforma del lavoro (il 66%, con punte del 74% tra gli under 30 e del 73% tra le donne), seguita, a pari merito, da quelle dell’istruzione (37%, con una punta del 53% tra gli under 30) e della giustizia (37%). Al quarto posto, solo un gradino sotto, la riforma del fisco (36%, con una punta del 43% al Nord Est).
Riforme del lavoro e del fisco, quali gli interventi necessari?
Il sondaggio Ipsos-LegaCoop ha inoltre dedicato un focus alle riforme del lavoro e del fisco, chiedendo agli intervistati quali ritenessero gli interventi più utili per realizzarle.
Per quanto riguarda la riforma del lavoro:
- il 55% degli intervistati ha indicato l’opportunità di incentivare la nascita di nuove imprese giovanili, il 52% l’integrazione di politiche del lavoro e politiche sociali, garantendo il passaggio da lavoro a lavoro (con punte del 60% tra gli over 50 e del 58% tra gli uomini). Seguono la sottolineatura dell’esigenza di sostenere la partecipazione delle donne al mercato dal lavoro (44%, con punte del 54% tra gli under 30 e del 53% tra le donne) e di incentivare la nascita di cooperative di giovani (con una punta del 39% tra gli under 30).
Per quanto riguarda la riforma del fisco:
- il 61% indica come intervento più utile il taglio della pressione fiscale sul lavoro (con punte del 70% nella popolazione delle isole e del 67% in quella del Nord Est), seguito dalla lotta all’evasione fiscale (57%, che sale al 63% nel ceto medio). Seguono, a notevole distanza, l’indicazione di introdurre un’imposta sulla prima casa solo per case di pregio e ville (28%, che sale al 34% nel ceto popolare) e uno sconto fiscale per le imprese che reinvestono tutti gli utili nello sviluppo o nel patrimonio dell’impresa (25%, e 31% tra gli under 30).
“Il PNRR è un piano di riforme e per l’UE le riforme sono la condizione cruciale e ognuna di esse riguarda un nodo irrisolto del paese. Il contenuto va discusso e le scadenze sono veramente ristrette. Il grande dubbio degli italiani è se il governo riuscirà a risolvere questioni ormai storiche. Di certo i partiti, in questa fase impegnati più a distinguersi e a posizionarsi, hanno sostenuto il programma di governo e ora hanno una grande responsabilità a cui non possono sottrarsi. Il “rischio ragionato” è in realtà una scommessa senza alternative: che dobbiamo vincere”, afferma Mauro Lusetti, Presidente di LegaCoop.