Cosa farò da grande? - La ricerca promossa da Valore D per InspirinGirls

Il futuro come lo vuoi: al via il secondo anno del progetto per le scuole medie per sconfiggere gli stereotipi di genere. Ipsos presenta la ricerca "Cosa farò da grande?"

Stereotipi e pregiudizi di genere sono ancora molto presenti nella nostra società. Dalla ricerca Ipsos “Cosa farò da grande?”, promossa da Valore D tra ragazzi e ragazze delle scuole medie, presentata ieri da Alfonso Gambino (head of Ipsos Observer) durante l'incontro con la stampa "Il futuro come lo vuoi: il progetto Inspiring Girls per ispirare ragazze e ragazzi a realizzare le proprie ambizioni", emerge infatti una visione del futuro ancora fortemente influenzata dagli stereotipi di genere.

Mentre i ragazzi si immaginano ingegneri, medici o informatici, le loro compagne aspirano ad essere insegnanti, veterinarie o avvocato. Un’idea influenzata prevalentemente dalla famiglia, con la mamma come principale role model per le figlie (47%) e il papà per i maschi (44%). 

I genitori esprimono ancora una concezione tradizionale dei ruoli, pur riconoscendo le doti delle proprie figlie: da un lato infatti un genitore su due ritiene che sia più facile per un maschio fare carriera e che tocchi alle figlie occuparsi della famiglia (quasi 80%), dall’altro lo stesso campione (40%) riconosce che le ragazze hanno più facilità nello studio, che sono più sicure di sé e più ambiziose. 

Per la maggioranza dei genitori poi (uno su due) la bravura nelle materie scientifiche è appannaggio dei maschi (in particolare l’informatica), mentre le femmine sono più brave in italiano, storia, geografia e lingue straniere. 

La permanenza di stereotipi di genere si ritrova anche nella percezione dei ragazzi e delle ragazze verso se stessi: 4 ragazze su 5 pensano che saranno loro a occuparsi maggiormente della famiglia e in questo anche i ragazzi sono sostanzialmente d’accordo (poco più di 3 su 5). 

Proporre modelli e messaggi che vadano al di là degli stereotipi evidenziati dalla ricerca rappresenta proprio l’obiettivo del progetto InspirinGirls: portare la testimonianza di donne che svolgono mestieri e ruoli tradizionalmente maschili agli studenti delle scuole medie, in particolare nelle classi seconde e terze. Perché è a quest’età che ragazzi e ragazze decidono il loro futuro percorso di studi - che influenzerà poi la loro vita professionale – ed è a quest’età che si creano preferenze di genere verso alcune materie, solo il 31% delle ragazze tra gli 11 e i 14 anni infatti giudica la matematica una materia divertente e piacevole, contro il 50% delle ragazze tra i 7 e 10 anni.

InspirinGirls è un progetto internazionale fondato da Miriam Gonzalez e ad oggi attivo in 6 Paesi (Spagna, Serbia, Italia, Cile, Brasile e Messico). Promosso in Italia da Valore D in partnership con ENI e Intesa Sanpaolo e con il patrocinio del MIUR, si sta espandendo su tutto il territorio nazionale: ad oggi hanno aderito al progetto oltre 400 role model e 100 scuole da Milano a Caltanissetta, da Succivo (CE) a Mestre. Le role model, che aderiscono al progetto a titolo volontario e gratuito, sono manager, ingegnere, professioniste, sportive, imprenditrici e portano nelle scuole l’esempio delle proprie esperienze e il racconto delle loro carriere professionali, del coraggio e della passione che hanno guidato le loro scelte.

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