Giovani e Coronavirus: gli studenti ai tempi della didattica a distanza

Ipsos ha condotto per Save The Children un’indagine sui giovani e Coronavirus, analizzando opinioni, stati d’animo e aspettative degli studenti italiani.

Quando riapriranno le scuole? Ipsos e Save The Children hanno tracciato un bilancio dei mesi di didattica a distanza analizzando opinioni, stati d’animo e aspettative degli adolescenti italiani. Dai dati Ipsos emerge un quadro critico: si stima che circa 34mila studenti delle scuole superiori rischiano di alimentare il fenomeno della dispersione scolastica.

Didattica a distanza (DAD)

Per il 38% degli adolescenti la didattica a distanza è un’esperienza negativa, in cui le principali difficoltà sono rappresentate dalla fatica a concentrarsi per seguire le lezioni online e dai problemi tecnici dovuti alla connessione Internet. 

Dispersione scolastica 

La dad ha anche alimentato il fenomeno della dispersione scolastica: il 28% degli intervistati afferma che dal lockdown di primavera c’è almeno un proprio compagno di classe che ha smesso completamente di frequentare le lezioni. 

Le relazioni personali e le ripercussioni a livello sociale

Per il 46% degli adolescenti il 2020 è stato un "anno sprecato". Per gli adolescenti il tema delle relazioni personali è fondamentale, infatti, l'85% di loro afferma di aver capito quanto sia importante relazionarsi con gli altri “in presenza”. 

Giovani e Coronavirus 

Stanchezza, incertezza e preoccupazione sono i principali stati d’animo che ragazze e ragazzi hanno dichiarato di vivere in questo periodo. Guardando al futuro, solo il 26% pensa che “tornerà tutto come prima”, mentre il 43% ritiene che anche dopo il vaccino, “staremo insieme in modo diverso, più on line”. 

Gestione pandemia 

Gli adolescenti si sentono esclusi dalle scelte per il contrasto alla diffusione del Covid: il 65% è convinto di star pagando per l’incapacità degli adulti di gestire la pandemia, mentre il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso di andare al lavoro, mentre ai giovani non è permesso di andare a scuola.

Per maggiori informazioni, leggi l'articolo di Save The Children.

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