Soltanto un terzo dei lavoratori si aspetta che il loro lavoro sia automatizzato
In accordo con una nuova indagine Ipsos per conto del World Economic Forum, soltanto il 35% dei lavoratori di 28 Paesi prevede che il proprio lavoro sarà automatizzato nei prossimi 10 anni. Al contrario, più della metà degli adulti occupati (54%) afferma che sia improbabile che ciò avvenga e il restante 11% non è sicuro.
A livello globale, il 69% dei lavoratori intervistati ritiene di possedere le competenze necessarie affinché il proprio lavoro continui a esistere in futuro: il 29% è molto fiducioso, il 40% è piuttosto fiducioso, soltanto un quarto (24%) non è molto fiducioso e il 7% non è sicuro.
Paradossalmente, i proprietari delle aziende (47%), i decision-maker (45%) e i lavoratori con un livello di istruzione superiore (36%) hanno più probabilità di aspettarsi che il proprio lavoro sia automatizzato in futuro. Inoltre, i soggetti appartenenti alle categorie sopra citate sono anche più sicuri di possedere le competenze necessarie per sopravvivere all'automazione del proprio lavoro. Rispettivamente: i proprietari di aziende (77%), i decision-maker (78%) e coloro che hanno un alto livello di istruzione (76%).
Con poche eccezioni, gli adulti occupati nei mercati emergenti hanno molte più probabilità di aspettarsi che il proprio lavoro sia automatizzato rispetto agli adulti occupati nelle economie avanzate.
- I Paesi in cui i lavoratori hanno maggiori probabilità di prevedere che il proprio lavoro sia automatizzato nel prossimo decennio sono: India (71%), Arabia Saudita (56%), Cina (55%), Brasile (51%) e Messico (50%).
- Al contrario, in cinque Paesi Europei meno di un lavoratore su cinque intervistati ritiene che il proprio lavoro sia automatizzato in futuro: Germania (14%), Ungheria (14%), Paesi Bassi (16%), Gran Bretagna (17%) e Francia (19%).
La fiducia nel possedere le competenze necessarie per poter continuare a svolgere il proprio lavoro anche in futuro tende a essere superiore alla media generalmente nei mercati emergenti, così come nel Nord America e nel Nord Europa, mentre tende a essere inferiore nel Nord-Est asiatico, nell’Europa orientale e nell’Europa meridionale.
- È più alta in: India (84%), Paesi Bassi (83%), Stati Uniti (82%), Turchia (81%), Messico (81%) e Sudafrica (80%).
- È significativamente più bassa in: Giappone (23%), Corea del Sud (33%), Russia (51%) e Polonia (51%).