10 ottobre, Giornata Mondiale della Salute Mentale 2025: il benessere psicologico continua a preoccupare

World Mental Health Day 2025: l'ultima edizione dell’Ipsos Health Service Report evidenzia che il 45% delle persone, in 30 paesi, considera la salute mentale il problema sanitario principale.

La settima edizione dell'Ipsos Health Service Report continua a monitorare come le persone percepiscono il proprio sistema sanitario e quali ritengono essere le principali sfide sanitarie che il loro Paese deve affrontare. 

Rilasciato in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2025, il report presenta anche dati significativi sulla percezione globale del benessere psicologico. La salute mentale emerge oggi come la principale preoccupazione sanitaria per quasi la metà della popolazione intervistata in 30 Paesi del mondo, superando patologie come il cancro e l'obesità.


Scarica il report

 

10 ottobre, Giornata Mondiale della Salute Mentale 2025  

La Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) è una ricorrenza che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH), e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si pone l’obiettivo di sensibilizzare le persone e promuovere, attraverso molteplici iniziative, campagne e attività, la consapevolezza e la difesa della propria salute mentale

La salute mentale è una parte essenziale della salute generale di una persona e merita la stessa attenzione e cura della salute fisica. La Giornata Mondiale della Salute Mentale è un'occasione per promuovere questa consapevolezza e per incoraggiare la società a lavorare insieme per migliorare la salute mentale di tutti. 

Salute mentale al primo posto tra i problemi sanitari a livello globale 

L’ultima edizione dell’Ipsos Health Service Report, rilasciato in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2025, dedica un intero capitolo alla salute mentale. Cosa emerge? 

La salute mentale continua a preoccupare i cittadini di tutto il mondo: il 45% delle persone in 30 paesi identifica la salute mentale come il problema sanitario più rilevante della propria nazione, posizionandola davanti al cancro (41%) e all'obesità (25%). Questo dato rappresenta un cambiamento significativo rispetto al 2018, quando solo il 27% la considerava tra le principali criticità sanitarie - un aumento di 18 punti percentuali in sette anni. 

L'aumento della percezione della salute mentale come problema prioritario è stato particolarmente marcato durante e dopo la pandemia da COVID-19. Nonostante il virus fosse principalmente respiratorio, l'impatto a lungo termine sulla salute mentale si è rivelato uno degli effetti più duraturi. 

Per tre anni consecutivi, la salute mentale è stata indicata come il problema sanitario principale nei nostri sondaggi internazionali. Solo in Corea del Sud la percentuale è diminuita tra il 2018 e il 2025, mentre, in Francia l'incremento è stato particolarmente significativo: 36 punti percentuali dal 2021. E in Italia? 

Nel nostro Paese, la salute mentale occupa il 2° posto (seconda solo al cancro), ma con un indice di preoccupazione quadruplicato rispetto al 2020: oggi il 41% degli italiani pensa che la salute mentale sia uno dei maggiori problemi di salute che le persone devono affrontare. 

Stress: un problema in crescita 

Con l'aumento della preoccupazione per la salute mentale, è aumentata anche la preoccupazione per lo stress. Il 31% (35% in Italia) lo identifica come un problema sanitario rilevante (rispetto al 25% del 2018), mentre il 59% degli intervistati (medesima percentuale si registra anche in Italia) riporta di aver vissuto nell'ultimo anno momenti di stress talmente intensi da non riuscire a gestirli. 

Questa situazione si inserisce, inoltre, in un contesto di forte discrepanza tra le aspettative dei cittadini e la risposta dei sistemi sanitari: mentre il 76% degli intervistati ritiene che salute mentale e fisica abbiano pari importanza, solo il 38% pensa che il proprio sistema sanitario le tratti con la stessa priorità

I giovani: la generazione più colpita dalla crisi della salute mentale 

I dati evidenziano come le fasce più giovani della popolazione siano particolarmente vulnerabili alle problematiche di salute mentale. La Generazione Z emerge come la più colpita: il 72% dichiara di aver vissuto almeno un periodo nell'ultimo anno in cui non è riuscito a gestire lo stress, mentre il 40% ha affrontato molteplici episodi di questo tipo. 

Le differenze generazionali sono marcate: il 48% delle persone tra i 16 e i 29 anni considera la salute mentale il problema sanitario principale del proprio paese, percentuale che scende al 47% nella fascia 30-39 anni e al 35% tra i 70-74 anni. 

Notizie correlate