20 Marzo, World Happiness Day 2025: cosa rende felici gli italiani?
Giornata Internazionale della Felicità 2025: la maggioranza delle persone, a livello internazionale, afferma di essere felice. Tra le principali fonti di felicità emergono la famiglia, le relazioni affettive e il benessere mentale, mentre la situazione finanziaria resta la principale causa di infelicità.
In occasione della Giornata Internazionale della Felicità 2025, celebrata il 20 marzo, esploriamo i risultati dell'ultimo Ipsos Happiness Index, un'indagine condotta in 30 paesi - tra cui l'Italia - che rivela interessanti insight sulla felicità globale.
Questo studio, che Ipsos conduce dal 2011, non solo ci mostra quanto le persone siano felici nel mondo e in Italia, ma approfondisce anche i fattori che contribuiscono alla nostra felicità e infelicità. Scopriamo insieme i principali risultati.
Giornata Internazionale della Felicità 2025
La Giornata Internazionale della Felicità, celebrata in tutto il mondo ogni anno il 20 marzo, è stata istituita dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 28 giugno 2012 e rappresenta un momento per riflettere sull'importanza della felicità nelle nostre vite.
Secondo l’ONU la Giornata Internazionale della Felicità ha lo scopo di riconoscere la rilevanza della felicità e del benessere come obiettivi universali e aspirazioni nella vita delle persone in tutto il mondo, sottolineando l’importanza che questi diventino obiettivo dell’azione politica dei governi e dei decisori pubblici.
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Le persone sono felici?
L’ultima edizione dell’Ipsos Happiness Index, indagine condotta in 30 Paesi tra cui l’Italia, rivela che in media il 71% delle persone nel mondo afferma di essere felice, mentre il 29% si dichiara infelice. Questo panorama, tuttavia, presenta notevoli variazioni geografiche. I livelli più elevati di felicità si riscontrano in India, dove l'88% della popolazione si dichiara felice, e nei Paesi Bassi, con l'86%. All'estremo opposto, l'Ungheria e la Turchia registrano i tassi più bassi, rispettivamente con il 45% e il 49% di popolazione felice.
Tuttavia, nel lungo periodo, stiamo diventando sempre più infelici. Ipsos monitora i livelli di felicità globale dal 2011 e, dei 20 paesi inclusi nel primo sondaggio, 15 mostrano una diminuzione della felicità rispetto a 14 anni fa. La Turchia ha subito il calo più drastico, con una riduzione di 40 punti percentuali, seguita dalla Corea del Sud (-21 pp), dal Canada (-18 pp) e dagli Stati Uniti (-16 pp).
Inoltre, dato interessante emerge riguardo all'età: a livello internazionale, le persone tra i 60 e i 70 anni sono le più propense a dichiararsi felici, con percentuali rispettivamente del 75% e 76%. Al contrario, la fascia d'età compresa tra i 50 e i 59 anni mostra i livelli più bassi di felicità.
E in Italia? Anche nel nostro Paese, sebbene in misura inferiore rispetto alla media internazionale, oltre la metà della popolazione (65%) si dichiara felice, contro il 35% che si considera infelice. Rispetto al 2011 la felicità in Italia ha registrato un calo di 8 punti percentuali, ma nell'ultimo anno si osserva un aumento di 7 punti (dal 58% del 2024 al 65% del 2025).

I soldi fanno la felicità?
Probabilmente no, ma la situazione finanziaria emerge come l'aspetto della vita che incide maggiormente sull'infelicità delle persone. Indipendentemente dal livello di reddito, dalla generazione o dal paese di provenienza, le persone concordano nell'identificare la propria condizione economica come la principale causa di infelicità (media internazionale: 58%).
In Italia, questa percentuale è leggermente inferiore rispetto alla media internazionale, ma comunque significativa poiché si attesta al 52%. Altri fattori che contribuiscono all'infelicità degli italiani, ma in misura notevolmente minore sono:
- Non sentirsi amati (27%).
- Problemi di salute mentale (26%).
- La situazione sociale e politica del Paese (24%).
- La mancanza di senso nella propria vita (21%).
Cosa ci rende davvero felici?
Mentre la situazione finanziaria emerge come la principale fonte di infelicità in tutti i 30 paesi esaminati, i fattori che generano felicità mostrano una maggiore varietà e complessità.
In generale, la famiglia, i figli e il sentirsi amati si rivelano le ragioni principali di felicità. Tuttavia, la percezione della felicità è significativamente influenzata da fattori come l'età, il reddito e il luogo di residenza. Ad esempio, le generazioni più adulte tendono a indicare la famiglia come fonte primaria di felicità, mentre le generazioni più giovani attribuiscono maggiore importanza al sentirsi amati.
In Italia, il quadro delle fonti di felicità si delinea nel modo seguente:
- Famiglia e figli (42%).
- Sentirsi amati (32%).
- Benessere mentale (26%).
- Amicizie (25%).
- Situazione abitativa (25%).
