Blue Monday 2024, il giorno più triste dell’anno: la salute e il benessere mentale in Italia

15 gennaio 2024, Blue Monday: in Italia, e in Giappone, si ha la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di pieno benessere mentale (18%). 

Il Blue Monday, noto anche come il giorno più triste dell'anno, è un fenomeno che suscita grande interesse ogni terzo lunedì di gennaio. Questo concetto, introdotto nel 2005 dallo psicologo Cliff Arnall e basato su un'equazione matematica piuttosto che su prove scientifiche concrete, può comunque offrire un'importante opportunità per riflettere sulla nostra salute mentale."

In Italia, ad esempio, secondo l'indagine Ipsos promossa dal gruppo Axa, solo il 18% delle persone avverte uno stato di pieno benessere mentale, con un crescente senso di solitudine e di stress. Questa situazione colpisce in particolare le donne e i giovani, evidenziando l'importanza di affrontare queste tematiche con attenzione e considerazione. 

Blue Monday: cos'è e perché è il giorno più triste dell'anno?

Il Blue Monday è un termine coniato nel 2005 dallo psicologo Cliff Arnall per indicare quello che, secondo una sua formula matematica, sarebbe il giorno più triste dell'anno.

Questo giorno cade solitamente il terzo lunedì di gennaio e si basa su una serie di fattori, tra cui: le condizioni meteorologiche del periodo, la capacità di affrontare i debiti accumulati nel corso delle festività, il fallimento dei buoni propositi fatti con l’arrivo del nuovo anno, la necessità di aspettare ancora molto per le prossime vacanze e, in generale, dei bassi livelli di motivazione.

Tuttavia, è importante ricordare che il Blue Monday non ha basi scientifiche solide e molte persone lo considerano un concetto di marketing piuttosto che un fenomeno psicologico reale.


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Blue Monday, salute e benessere mentale in Italia

Mito o realtà, il Blue Monday rimane un'ottima occasione per riflettere soprattutto sulla nostra salute mentale.

La riflessione non può che partire dal fatto che l’Italia sembra essere davvero poco in forma quanto a serenità: secondo l’indagine Ipsos promossa dal gruppo Axa in 16 Paesi l'Italia, insieme al Giappone, mostra la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di pieno benessere mentale (18%). 

È lo stress il disturbo mentale più diffuso a livello globale, in Italia è avvertito dal 56% del campione (+8 pp vs 2022). Il 48% delle persone in Italia si sente sola, il dato peggiore in Europa, mentre incidono sullo stato di salute mentale anche altri fattori come l’impatto degli effetti negativi del cambiamento climatico (43%, terzi in Europa). 

Maggiori vittime del disagio sono soprattutto le donne e i giovani. Le prime riferiscono uno stato peggiore rispetto agli uomini in tutte le fasce d’età. Diversi i fattori che pesano su questo divario, ma il più rilevante è la disparità di genere percepita nella vita quotidiana. I secondi, alle prese con l'incertezza sul futuro, la solitudine, l'immagine corporea, una maggiore sensibilità alla tematica del cambiamento climatico e l'impatto negativo di tecnologia e social media.

Senza contare il colpo inferto dal lockdown alla salute mentale delle persone e in particolare degli adolescenti, costretti all’isolamento in una fase di vita in cui socialità e confronto sono fondamentali.


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