Giornata Internazionale della Famiglia 2023: opinioni e percezioni degli italiani su famiglia e denatalità

Per il 64% degli italiani la famiglia è un’unione tra due persone che decidono di convivere per perseguire un progetto di vita comune, a prescindere che siano di sesso diverso o dello stesso sesso; percentuale che aumenta al 73% tra gli under30.

In occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, che si celebra il 15 maggio, è stato rilasciato l’ultimo Report FragilItalia, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, dal titolo: “Famiglia. Percezione, ruolo e fattori di crisi. La sfida della denatalità”.

Per il 64% delle persone intervistate la famiglia è un’unione tra due persone che decidono di convivere per perseguire un progetto di vita comune, a prescindere che siano di sesso diverso o dello stesso sesso; percentuale che aumenta al 73% tra gli under30.

Inoltre, oltre sette italiani su dieci ritengono la denatalità in Italia un problema urgente le cui principali cause vengono indicate negli stipendi bassi, nella precarizzazione del lavoro, nella mancanza di sostegni pubblici per i costi da affrontare per crescere i figli e nella mancanza di servizi diffusi e accessibili a tutti.


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Crisi demografica in Italia, il problema della denatalità

Un aspetto rilevante su cui si è concentrata l’analisi di AreaStudi Legacoop e Ipsos è quello della denatalità, uno tra gli elementi centrali della crisi demografica che investe il nostro Paese, con effetti negativi sulla vita economica e sociale.

La denatalità è un problema avvertito come urgente dal 74% degli italiani (41% abbastanza urgente, 33% molto urgente) e, seppur con un livello di urgenza inferiore rispetto alla media del totale, anche dal 66% degli under30. Questo si scontra con il desiderio di avere figli, manifestato chiaramente anche dai più giovani: sette su dieci ne vorrebbero almeno due. 

Le principali cause del problema vengono indicate negli stipendi bassi e nell’aumento del costo della vita (70% vs. 63% tra i più giovani), nell’instabilità lavorativa e nella precarizzazione del lavoro (63% vs. 56% tra gli under30), nella mancanza di sostegni pubblici per i costi da affrontare per crescere i figli (59% vs. 52% nella fascia più giovane), nella mancanza di servizi per le famiglie diffusi e accessibili a tutti (57% vs. 45% tra gli under30) e dalla paura di perdere il posto di lavoro (56%, percentuale che aumenta al 61% tra le donne).

La famiglia secondo gli italiani

Tornando ai risultati relativi alla percezione della famiglia, per il 64% delle persone intervistate la famiglia è un’unione tra due persone che decidono di convivere per perseguire un progetto di vita comune, a prescindere che siano di sesso diverso o dello stesso sesso (visione condivisa dal 71% delle donne e dal 56% degli uomini). Al contrario, la visione più “tradizionale” di famiglia, che la concepisce solo come l’unione tra un uomo e una donna uniti in matrimonio civile o religioso, è appannaggio del 22% (32% nelle isole, 27% nel ceto popolare). Soltanto il 14% la considera come l’unione tra due persone dello stesso sesso.

Riguardo alle funzioni più importanti della famiglia, il 49% indica l’educazione dei propri figli (55% per gli uomini); il 47% il sostentamento e il mutuo aiuto tra i suoi componenti e il 44% il supporto psicologico per far sentire i componenti accettati e protetti (53% per le donne).

Tra le cause di fragilità dei legami affettivi, ai primi posti si collocano (con percentuali tutte superiori all’80%) egoismo, mancanza di comunicazione, difficoltà ad assumersi le proprie responsabilità, scarso spirito di sacrificio e incapacità di affidarsi all’altro. Rispetto a due anni fa, cala il peso di difficoltà comunicative, insicurezza, assenza di progettualità, impegni lavorativi e perdita dello status sociale. In crescita il desiderio di nuove esperienze e la maggiore libertà individuale.

Famiglia, le percezioni degli under30

I valori sopra citati registrano alcune significative differenziazioni nella percezione degli under30. Tra la fascia più giovane della popolazione sale al 73% (dal 64% del campione totale) la percentuale di chi considera la famiglia un’unione tra due persone che decidono di convivere per perseguire un progetto di vita comune, a prescindere che siano di sesso diverso o dello stesso sesso, mentre la visione più “tradizionale” (unione in matrimonio tra uomo e donna) scende dal 22% al 12%.

In riferimento alle funzioni della famiglia, gli under 30 collocano al primo posto il supporto psicologico ai componenti del nucleo (58%), al secondo l’educazione dei figli (46%) e al terzo posto il sostentamento e il mutuo aiuto (37%). Difficoltà ad assumersi le proprie responsabilità e insicurezza guidano la classifica delle principali fragilità dei legami affettivi per gli under 30 che, rispetto alla media, hanno più paura del tradimento.

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