Giornata Mondiale del Rifugiato 2020
Aumenta il sostegno nei confronti dei rifugiati, ma le preoccupazioni per il Coronavirus spingono la metà degli intervistati ad affermare che il proprio Paese debba essere meno aperto ad accogliere un numero maggiore di rifugiati.
Il nuovo studio di Ipsos è stato condotto online in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2020 e vi hanno preso parte più di 17.000 adulti under 74 in 26 Stati.
Quali sono le principali evidenze?
- Il 72% degli intervistati crede sempre più nel diritto fondamentale delle persone di cercare rifugio - anche nel proprio Paese - per sfuggire alla guerra o alla persecuzione, dato aumentato di 11 punti rispetto al 61% del 2019. Soltanto una persona su cinque (21%) non è d'accordo. L’Italia continua ad essere tra i Paesi più favorevoli, con una percentuale pari al 74%.
- Le preoccupazioni in merito alla diffusione del Coronavirus, spingono la metà degli intervistati ad affermare che il proprio Paese debba essere meno aperto ad accogliere un numero maggiore di rifugiati, con soltanto il 10% concorde su una maggior apertura. Gli italiani sono leggermente più positivi rispetto alla media globale. Il 12% ritiene che il proprio Paese debba essere più aperto ai rifugiati rispetto al 48% che sostiene il contrario. Il 31% ritiene che la situazione potrebbe ritornare come quella esistente prima dello scoppio del Coronavirus.
- Alcuni atteggiamenti si sono induriti, infatti, lo studio mostra un crescente scetticismo: il 59% degli intervistati dubita sull’autenticità dei rifugiati, credendo che le persone scappino dal proprio Paese non tanto per guerre o persecuzioni, quanto di più per motivi economici o per usufruire dei servizi sociali - un aumento di cinque punti percentuali rispetto al 2019. Gli italiani risultano essere ancora più scettici rispetto alla media globale, con il 64% concorde sul fatto che i rifugiati diretti in Italia non siano dei veri rifugiati. Soltanto il 29% non è d’accordo.
- Tuttavia, rispetto al 2019, le persone sono diventate più positive riguardo alla capacità dei rifugiati di integrarsi nella nuova società, con il 45% d'accordo sul fatto che i rifugiati si integreranno con successo. Nel complesso, però, le opinioni continuano a rimanere abbastanza divise, con il 44% degli intervistati in disaccordo. In Italia, più della metà (52%) è d'accordo sul fatto che i rifugiati abbiano buone capacità di integrazione, rispetto al 40% che non è d’accordo.