Raccontare il civismo di marca, l'Osservatorio Civic Brands presenta "2030: 20 brand in 30 minuti"

L'Osservatorio Civic Brands presenta “2030: 20 brand in 30 minuti” per raccontare il civismo di marca attraverso la voce diretta delle aziende che si sono contraddistinte per un impegno sociale reale e concreto.

2030: 20 brand in 30 minuti” è il format innovativo dell’Osservatorio Civic Brands, progetto editoriale e di ricerca nato dalla collaborazione tra Ipsos e Paolo Iabichino, nato nel 2021.

Venti incontri, della durata di mezz’ora e trasmessi sui canali social di Ipsos e dell’Osservatorio Civic Brands, che hanno visto la partecipazione di alcune delle realtà che si sono contraddistinte nell’impegno concreto nei confronti della società e della comunità nella quale operano. Ecco tutti gli ospiti che hanno partecipato alla prima edizione di “2030: 20 brand in 30 minuti”: Patagonia, Banca Etica, Almo Nature, BMW Group Italia, Altromercato, Ikea, Oxfam, Durex, illimity, Aboca, Lush, Danone, Dove, Conad, LifeGate, innocent drinks, Enel X, Too Good to go, Citrus, Fondazione Adriano Olivetti.

Rivedi tutti gli appuntamenti sul canale YouTube dell’Osservatorio Civic Brands.

Brand Purpose e Brand Activism: gli italiani sono attenti all’impegno sociale delle marche

Gli italiani sono sempre più attenti al civismo e all’attivismo di marca e a confermarlo sono proprio i dati rilasciati dall’Osservatorio Civic Brands. In particolare: il 43% degli italiani, se deluso da un brand, non acquista più i suoi prodotti/servizi e l’impegno civico del brand ha una ricaduta economica concreta.

Il comportamento di una marca, ormai, è un driver di acquisto. Possiamo dire che oggi è finito il tempo dell’attivismo della condivisione, in cui brand e aziende agivano in determinati ambiti e semplicemente comunicavano iniziative e risultati alla collettività, per lasciare spazio all’attivismo della partecipazione e co-creazione.

Inoltre, il 39% degli italiani ritiene che sia compito delle marche incentivare i comportamenti responsabili, contro il 26% che crede sia onere dei governi. Per il 63% degli intervistati, oltre a vendere prodotti o a offrire servizi, le marche e le aziende devono agire in prima persona rispetto a questioni sociali rilevanti e per il 67% è arrivato addirittura il momento che le imprese cambino il proprio modo di vivere e operare per la società.

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