4 marzo, Giornata Mondiale contro l’Obesità 2023: in Italia si mangia bene, ma si fa poca attività fisica

Giornata Mondiale dell'Obesità 2023: l'ultimo sondaggio Ipsos ha indagato le principali sane abitudini dell'opinione pubblica italiana, con un focus sull'alimentazione e all'attività fisica.

Il nuovo sondaggio Ipsos, condotto in occasione della Giornata Mondiale contro l’Obesità, ha indagato le principali abitudini alimentari e non dell’opinione pubblica italiana. L’indagine, nonostante rilevi un’alimentazione sommariamente corretta da tutte le fasce di età, mostra una situazione peggiore in tema di attività fisica: ben 2 persone su 5 dichiarano di fare attività fisica raramente durante la settimana.

Giornata Mondiale contro l’Obesità 2023: che cos’è e perché si celebra il 4 marzo

Il 4 marzo di ogni anno ricorre la Giornata Mondiale dell'Obesità, il World Obesity Day, istituita nel 2015 dalla Federazione Internazionale per l’Obesità (IFO) e che coinvolge organizzazioni, associazioni e individui con l’obiettivo di invertire la crisi globale dell'obesità. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e istituzioni sul tema dell’obesità e sui suoi pericolosi effetti sulla salute, di incoraggiarne la prevenzione e di lottare contro discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato e stigmatizzante nei confronti delle persone che vivono con l'obesità.


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Sane abitudini, le persone sono attente a una corretta alimentazione?

Nella cultura della cucina italiana, il pasto sembrerebbe essere un momento importante. Di fatto, dall'ultimo sondaggio Ipsos condotto in occasione della Giornata Mondiale dell'Obesità, per due persone su cinque il pasto rappresenta un momento di convivialità e condivisione ed un altro 20% lo descrive come un momento gioioso e felice della giornata.

Sul lato dell’alimentazione, facendo riferimento alla famosa Dieta Mediterranea, gli italiani e le italiane adottano uno stile piuttosto equilibrato. Durante la settimana, a malapena una persona su dieci consuma junk-food -cibo preconfezionato con scarsi valori nutrizionali e alto contenuto calorico (es. merendine, patatine fritte, hot dog)- del restante, vi è un 25% che dichiara di mangiarlo solo qualche volta al mese e un altro 20% che dichiara di mangiarlo raramente.

Ben più frequente risulta, invece, il consumo di frutta e verdura. Una persona su due dichiara di mangiare verdura e ortaggi almeno una volta al giorno e un terzo di mangiarli almeno qualche volta a settimana. I Millenials risultano, in parte, come la generazione “meno” incline al suo alto consumo (solo il 34% dichiara di mangiarla almeno una volta al giorno). Allo stesso modo, ben due persone su tre dichiarano di mangiare una porzione di frutta almeno una volta al giorno e, anche in questo caso, i Millenials mostrano un consumo giornaliero più basso (36%), seguiti dalla Generazione Z (39%).

Sul versante delle bevande zuccherate, i dati continuano ad essere coerenti con l’ipotesi di una dieta bilanciata. Quasi una persona su tre afferma di consumarle raramente e una su cinque riporta di berle almeno una volta a settimana.

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...E all'attività fisica?

Il quadro cambia sul versante dell’attività fisica. In particolare, abbiamo chiesto agli italiani e alle italiane come si muovessero prevalentemente durante la giornata, portando ad una principale divisione tra coloro che si muovono a piedi e coloro che usano la macchina. In particolare, due persone su cinque affermano di muoversi a piedi, mentre quasi una su due usa la macchina per spostarsi. Invece, i mezzi pubblici (4%) e la bicicletta (6%) non sembrano essere i mezzi preferiti per gli spostamenti. Tutti gli aspetti positivi inerenti all’alimentazione perdono di significatività quando si arriva a parlare di attività fisica sportiva. Risulta, infatti, che più di due persone su cinque pratichino raramente attività sportiva e solo una su cinque afferma di farla due/tre volte alla settimana.

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Giornata Mondiale dell'Obesità 2023: il rapporto tra sana alimentazione e attività fisica

In conclusione, si può affermare che probabilmente in Italia vi è consapevolezza dell’importanza di un’alimentazione corretta. Si tratta di una consapevolezza proveniente, presumibilmente, dalla nostra storia culinaria e dal nostro rapporto stretto con la cucina, ma che può portare con sé una difficoltà maggiore nell’ammettere di non riuscire a seguire una dieta sana. Di fatto, tra coloro che si dichiarano in sovrappeso, il 50% afferma di non praticare attività sportiva anche se le abitudini alimentari risultano sommariamente equilibrate.

Da quest’ultimi dati Ipsos nasce, dunque, una riflessione: vista la consapevolezza che le persone hanno del ruolo giocato da un’alimentazione corretta, forse è arrivato il momento di iniziare a portare sempre di più al centro dell’attenzione l’importanza che l’attività fisica e sportiva gioca nella nostra salute.


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