Divisioni culturali e tensioni sociali, le percezioni dei cittadini nel mondo
Il nuovo sondaggio di Ipsos, realizzato in collaborazione con il Policy Institute at King’s College di Londra, ha analizzato le opinioni dei cittadini di 28 Paesi del mondo in merito alle divisioni culturali e le tensioni sociali percepite nel proprio Paese. In media, il 35% degli intervistati (39% in Italia) crede che le divisioni culturali rappresentino un problema nel proprio Paese e, a livello internazionali le principali tensioni sociali percepite sono tra ricchi e poveri (74%). Invece, per gli italiani, la principale tensione percepita riguarda le persone immigrate e quelle originarie dell'Italia (79%). Vediamo in dettaglio i principali risultati.
Relazionarsi con persone di diversa provenienza
In prima battuta, il nuovo sondaggio di Ipsos ha analizzato le opinioni dei cittadini in merito al modo di porsi con le altre persone. In media, la maggioranza degli intervistati ritiene che il modo con cui le persone parlano e si relazionano dovrebbe essere più attento e sensibile alle persone di diversa provenienza. Al contrario, una quota minore di intervistati pensa che molte persone si offendano troppo facilmente.
- Gli intervistati in Gran Bretagna sono i più propensi a pensare che le persone si offendano troppo facilmente (51%), seguiti da Australia e Stati Uniti. All'altra estremità, invece, si collocano India, Turchia e Cina in cui gli intervistati ritengono che le persone devono cambiare il proprio modo di parlare per essere più sensibili a coloro che provengono da ambienti diversi.
- Anche in Italia la maggioranza dei cittadini (67%) ritiene che ci sia bisogno di un cambiamento del modo con cui le persone parlano e si relazionano con gli altri. Soltanto un 25%, invece, pensa che le persone si offendano troppo facilmente.
Divisioni culturali, le opinioni dei cittadini
In seconda battuta, il nuovo sondaggio di Ipsos ha analizzato le opinioni dei cittadini in merito alle "guerre culturali" presenti nei propri Paesi.
- Gli intervistati in Sudafrica (58%), India (57%) e Stati Uniti (57%) sono i più propensi a ritenere che il proprio Paese sia diviso da guerre culturali. Al lato opposto, invece, troviamo Giappone (9%), Russia (18%) e Germania (19%)
- Il 39% degli italiani crede che le divisioni culturali siano un problema in Italia, collocandosi leggermente al di sopra della media internazionale dei Paesi pari al 35%.
Classificazione delle tensioni sociali tra i diversi gruppi nella società
Infine, il nuovo sondaggio di Ipsos ha analizzato le opinioni dei cittadini in merito alle tensioni sociali presenti tra diversi gruppi nella società. In media, gli intervistati percepiscono la maggior parte delle tensioni tra ricchi e poveri, seguite dalle divisioni politiche, classe sociale, immigrazione e tra coloro che hanno valori diversi. C'è relativamente meno tensione (ma comunque menzionata da quasi la metà degli intervistati) tra città e periferie, anziani e nuove generazioni, uomini e donne o per livelli di istruzione.
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Gli Stati Uniti si collocano al primo posto per la tensione percepita tra le diverse etnie, con l'83% che crede che ce ne sia molta o abbastanza, seguiti dal Sud Africa (79%). Il 72% della popolazione italiana ritiene che esistano tensioni significative tra persone di diversi gruppi etnici, in linea con altre Nazioni occidentali, come Gran Bretagna (70%) Francia (70%), Paesi Bassi (70%) e Svezia (72%). Invece, le persone in Giappone (26%) e in Cina (31%) hanno meno probabilità di percepire tali tensioni.
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Il 66% delle persone in Italia pensa che ci sia almeno una discreta tensione tra quelli con idee socialmente più liberali e progressiste e quelli con valori più tradizionali nel Paese. Tra le nazioni dell'Europa occidentale, la Spagna (77%) ha la più alta percezione di tensione tra questi due gruppi. La Corea del Sud (87%), il Cile (86%) e gli Stati Uniti (85%) sono in cima alla classifica per tali tensioni percepite.
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Il Cile (84%) e la Russia (82%) sono al primo posto per le tensioni percepite tra l'élite metropolitana e la gente comune. Le opinioni degli intervistati italiani sulle tensioni tra questi gruppi sono in linea con la media internazionale (61% vs 62%), mentre tra le nazioni dell'Europa occidentale intervistate, le persone in Germania sono meno propense a pensare che queste tensioni siano particolarmente significative (45%).
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Il 49% degli italiani ritiene che ci sia tensione tra uomini e donne nel Paese. I Paesi in cui questa tensione è avvertita di meno sono i Paesi Bassi (25%) e la Russia (26%). Invece, la tensione tra uomini e donne è ampiamente percepita in Corea del Sud (80%) e Sud Africa (71%).
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In linea con lo standard internazionale, il 47% degli italiani percepisce tensioni relative al grado di istruzione tra le persone che hanno frequentato l'università e quelle che non ci sono andate.
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L'Italia è in linea con la media internazionale dei Paesi per le tensioni percepite tra persone che sostengono diversi partiti politici (72% vs 69%). Gli intervistati della Corea del Sud (91%), degli Stati Uniti (90%), dell'Ungheria (88%) e dell'Argentina (87%) sono i più propensi a percepire una significativa tensione politica nel proprio Paese.
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Il Sud Africa (89%) si distingue per la tensione percepita tra gli immigrati e le persone originarie del Paese. L'Italia è al di sopra della media internazionale su questa misura (79% vs 66%), posizionandosi al quarto posto della classifica.
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Il Cile (91%) e la Corea del Sud (91%) sono al primo posto per le divisioni percepite tra ricchi e poveri. I Paesi Europei vanno relativamente meglio, con il 77% degli italiani che ritiene ci sia almeno una discreta quantità di tensione tra questi due gruppi.
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Le persone in Cile (88%) e Corea del Sud (87%) sono anche le più propense a pensare che ci sia tensione tra le diverse classi sociali nel proprio Paese. Questa tipologia di tensione è percepita anche dal 69% degli italiani.
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L'80% degli intervistati in Corea del Sud ritiene che ci sia tensione tra le vecchie e le nuove generazioni nel proprio Paese. Le persone in Svezia (29%) e Francia (31%) sono meno propense a percepire tali tensioni, mentre l'Italia si posiziona con una percentuale pari al 49%.
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Le persone in Corea del Sud (78%) e India (75%) sono le più propense a dire che c'è almeno una discreta tensione tra le diverse religioni nel proprio Paese. La percentuale degli intervistati italiani che la pensa così (62%) è in linea con la media internazionale dei Paesi (57%).
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Le tensioni tra le persone che vivono in città e quelle che vivono in periferia sono maggiormente percepite in Perù (66%) e India (61%). In Italia, invece, la percentuale è molto più bassa pari al 39% e in linea con la media internazionale (42%).