Festa della Mamma 2023 in Italia: le opinioni sul tema della genitorialità e maternità surrogata
La Festa della Mamma è tutt’oggi una ricorrenza importante per gli italiani: il 58% degli intervistati dichiarano di celebrarla, una percentuale che è ancor più alta tra i residenti al Centro Sud (65%) e la Generazione X (66%).
Scopriamo insieme i principali risultati dell’ultimo sondaggio d’opinione Ipsos, condotto in occasione della Festa della Mamma 2023.
Il ruolo della mamma
Al di là della celebrazione della giornata in sé, quali sono le opinioni degli italiani sul ruolo delle mamme e più in generale sul tema della genitorialità? Quanto è importante oggi realizzarsi attraverso la famiglia? E come sono cambiante le mamme di oggi rispetto al passato?
La maggioranza degli italiani è convinta che oggi le mamme siano troppo permissive, meno capaci di trasmettere valori ed educazione ai figli. Al tempo stesso, diventare genitore non è considerato uno step fondamentale per sentirsi realizzato nella propria vita, soprattutto per giovani, laureati e non credenti.
In merito al tema della maternità surrogata, invece, gli italiani mostrano un atteggiamento tendenzialmente favorevole sull’opportunità di registrare come figli di entrambi i genitori i figli nati all’estero tramite questa pratica.
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Festa della Mamma 2023, quando si celebra quest’anno?
La Festa della Mamma è una ricorrenza civile in alcuni Paesi del mondo, creata per celebrare la figura della madre, della maternità e dell'influenza sociale delle madri.
A differenza della Festa del Papà -che è sempre il 19 marzo- quella dedicata alla maternità non si celebra sempre nello stesso giorno; ogni anno capita in una data diversa, ma sempre di domenica. Nello specifico, si festeggia nella seconda domenica del mese di maggio e, quindi, quest’anno la data della Festa della Mamma è il 14 maggio 2023.
Questa consuetudine è recente, infatti, dagli anni Cinquanta e fino al 2000 la Festa della Mamma è stata sempre celebrata l’8 maggio. Successivamente, nel rispetto di una tradizione condivisa e per allinearsi al calendario americano, il Mother's Day si è spostato nella seconda domenica di maggio.
Diventare genitore è uno step fondamentale per sentirsi realizzati?
Secondo il sondaggio Ipsos, condotto in occasione della Festa della Mamma 2023, oggi diventare genitore è considerato uno step importante nella propria vita, ma non per tutti fondamentale per sentirsi realizzati.
Di fatto, i risultati dell’analisi mostrano che la maggioranza relativa del campione (il 41% di chi fornisce una risposta) considera il diventare genitori abbastanza importante, anche se ci si può realizzare in altri modi. Ne sono convinti in particolare le generazioni più anziane (Boomers e Silent) e, in particolare, le madri con più di 50 anni (tra queste la percentuale sale addirittura al 57%). Circa un terzo del campione (il 31%) attribuisce alla genitorialità un’importanza ancora maggiore per la realizzazione personale, considerandola “molto importante” o addirittura “fondamentale”: curiosamente, sono soprattutto i papà (38% tra gli under-50, addirittura 46% tra gli over-50).
Di contro, il sondaggio Ipsos registra poi un 28% che considera poco importante o addirittura irrilevante l’esser genitori per sentirsi realizzati. Sono (comprensibilmente) soprattutto GenZ e Millennials, ma qualche differenza interessante si può notare anche rispetto all’area di residenza: si va dal 19% tra i residenti del Sud e delle Isole al 24% del Nord-Est al 31% del Centro-Nord e al 32% del Nord-Ovest.
Anche il livello di istruzione incide notevolmente: solo il 23% delle persone meno istruite (che non possiede un diploma di scuola superiore) attribuisce poca o nessuna rilevanza all’esser genitori mentre tale opinione raggiunge il 41% tra i laureati. Ancora, le convinzioni religiose: tra chi si dichiara credente e frequenta assiduamente le funzioni religiose la percentuale scende al 15%, mentre sale al 46% tra i non credenti.
Le mamme di oggi vs. le mamme di ieri
Nel confronto tra mamme di oggi e mamme del passato, emerge in generale un atteggiamento critico verso le prime. La maggioranza degli intervistati è infatti convinta che oggi le mamme siano più (forse troppo) permissive (82%), meno capaci di trasmettere valori ed educazione ai figli (74%), più stanche, indifferenti e passive (60%) e più in conflitto con i figli (54%).
Gli unici tratti positivi che vengono delineati sono la maggiore informazione riguardo la vita dei figli e dei loro coetanei (52%), probabilmente attribuibile all’uso dei social, e il maggiore aiuto da parte del partner (ne è convinto il 70% dei rispondenti, una percentuale decisamente maggiore, tra l’altro, tra le stesse donne – 76% – rispetto agli uomini – 64%).
Va sottolineato che questa visione “critica” verso le mamme odierne tende in alcuni aspetti ad essere più marcata tra le generazioni più anziane: sembra quindi quasi un appunto che i più anziani fanno alle madri di oggi, meno presenti, meno capaci di rappresentare una guida anche valoriale rispetto ai figli nonostante l’aiuto dei padri e della tecnologia. Un tema generazionale sicuramente importante e che andrebbe ulteriormente approfondito.
E a proposito di tecnologia, Ipsos ha testato la fiducia degli italiani verso alcuni fenomeni o figure nuove nate con internet ed i social media. I risultati non sono molto incoraggianti: ottiene una fiducia relativamente più alta (43% contro un 41% di risposte negative) solamente il fenomeno dei blog o siti specialisti dove pediatri, pedagoghi, psicologi trattano questioni rilevanti per la maternità. Vengono poi le chat di WhatsApp per gruppi di mamme, ad es. la chat delle mamme della classe di scuola materna, e i gruppi (ad es. su Facebook) dove le mamme si scambiano consigli e condividono esperienze, con il 36% di fiducia.
Chiude la classifica il fenomeno delle mamme-influencer, che condividono le loro esperienze e danno consigli ad un grande numero di altre madri follower, che riscuotono fiducia solamente dal 25% del campione (contro un 59% di giudizi critici). Da notare come su tutti questi livelli di fiducia non sia tanto l’età dei rispondenti ad incidere quanto il loro livello di istruzione: al crescere di quest’ultimo, la fiducia diminuisce e cede il passo alla sfiducia.
Festa della Mamma e maternità surrogata: l’atteggiamento degli italiani
Infine, la questione più “calda” dal punto di vista del dibattito politico, la maternità surrogata. Qui l’analisi Ipsos registra non tanto le opinioni sulla pratica in sé quanto sull’opportunità di registrare come figli di entrambi i genitori i figli nati all’estero tramite questo sistema, laddove questo sia consentito, una volta rientrati in Italia.
Su questo specifico aspetto, recentemente al centro delle polemiche politiche, gli italiani mostrano un atteggiamento tendenzialmente favorevole, pur con molte incertezze: il 40% si dichiara favorevole alla registrazione ma oltre un italiano su tre (36%) non riesce ad esprimersi. Ad essere contrario è il 24%. Si rileva una differenza sensibile tra uomini e donne, indifferentemente dall’età e dall’essere o meno genitori: i pareri favorevoli salgono al 44% tra le donne mentre si fermano al 35% tra gli uomini.
Non sorprendentemente, poi, le opinioni sul tema risultano molto correlate all’orientamento politico dei rispondenti: tra chi si colloca a destra o nell’estrema destra, in particolare, la quota dei favorevoli passa in minoranza (26%) e prevalgono i contrari (45%), mentre a sinistra o nel centrosinistra le posizioni favorevoli sono decisamente più marcate (rispettivamente 55% e 56%).
Da notare che anche tra chi dichiara di collocarsi politicamente al centro o nel centrodestra prevalgono, seppur di poco, i pareri favorevoli (rispettivamente 38% e 37%) su quelli contrari (34% e 27%), segno di un atteggiamento trasversalmente aperto verso queste ipotesi, pur nell’incertezza testimoniata dal grande numero di opinioni incerte.
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