I giovani italiani sono molto preoccupati per il cambiamento climatico

In occasione della Giornata Della Terra 2021, Ipsos condivide alcuni dati di uno studio in 23 Paesi condotto per #ClimateOfChange - la nuova campagna di WeWorld - al fine di indagare le percezioni che i giovani europei tra i 15 e i 35 anni hanno in merito al cambiamento climatico.

In occasione della Giornata Della Terra 2021, Ipsos condivide alcuni dati di uno studio in 23 Paesi condotto per la campagna #ClimateOfChange guidata da WeWorld in tutta Europa, nata per sviluppare la consapevolezza dei giovani cittadini e cittadine dell’UE sul nesso tra cambiamento climatico e migrazioni.


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Il sondaggio paneuropeo Ipsos per #ClimateOfChange ha intervistato giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni in 23 Paesi Europei, con l'obiettivo di confrontare le opinioni e la conoscenza in merito al nesso tra migrazione, cambiamento climatico e attuale modello economico. Dal sondaggio emerge che i giovani europei considerano il cambiamento climatico e il degrado ambientale come priorità assolute.

Alcuni dei principali risultati: 

  • La maggioranza dei giovani europei ritiene che se i Governi non fronteggiano l’inquinamento e il cambiamento climatico, questo sia “un male per l’economia” (70% d’accordo), “un segno che il Governo ha le priorità sbagliate” (75% d’accordo), “la prova che il Governo non ascolta la gente comune” (74% d’accordo), e “pericoloso e irresponsabile” (72% d’accordo).
  • Quasi la metà (46%) dei giovani europei considera il cambiamento climatico come uno dei problemi più gravi del mondo, il che lo pone al primo posto tra i problemi elencati, anche nel bel mezzo della pandemia COVID-19. Invece, meno di un giovane europeo su dieci (8%) ne nega l'esistenza. 
  • Una proporzione sostanziale di giovani europei (43%) crede che i Paesi economicamente avanzati dovrebbero fare la maggior parte degli sforzi economici e politici per ridurre gli effetti del cambiamento climatico. In Europa occidentale, rispetto ad altre regioni, i giovani sono relativamente meno propensi a dire che i Paesi economicamente avanzati dovrebbero fare più sforzi per affrontare gli effetti del cambiamento climatico, ma sostengono che tutti i Governi debbano sostenere queste responsabilità.
  • Anche i giovani italiani (più della metà degli intervistati) sono molto o estremamente preoccupati per il cambiamento climatico, dato che è superiore alla media europea (54% contro 46%). Ma non è una preoccupazione fine a sé stessa poiché i giovani italiani sono motivati a far partire il cambiamento: 8 su 10 potrebbero votare o hanno votato per i politici che danno la priorità alla lotta al cambiamento climatico e alla migrazione climatica.

 

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