Cambiamento climatico e ambiente: Percezioni vs. Realtà
Il 22 aprile si celebra la Giornata della Terra 2021 e l’ultimo studio di Ipsos ha esaminato le percezioni che le persone hanno in merito alle azioni ambientali più efficaci per contrastare il cambiamento climatico e, successivamente, le ha rapportate alla realtà.
Tra pochi giorni è la Giornata della Terra 2021 e la ricerca “Perils of Perception” di Ipsos – condotta in 30 Paesi – rivela che, nonostante la crescente preoccupazione per il cambiamento climatico e l’elevata fiducia nella nostra conoscenza in merito alle azioni più efficaci per contrastarlo, le percezioni errate delle persone sono più che diffuse:
- In tutti i Paesi, le persone - in media - sottovalutano le azioni più efficaci per combattere il cambiamento climatico e tendono a sopravvalutare quelle meno impattanti.
- La consapevolezza degli impatti del cambiamento climatico è bassa. Ad esempio, soltanto il 4% degli intervistati è a conoscenza che gli ultimi 6 anni sono stati i più caldi mai registrati.
- I messaggi sull’azione per il clima possono confondere: molte persone credono che sia più efficace mangiare carne e latticini locali, piuttosto che passare a una dieta vegetariana.
Per saperne di più, leggi anche i principali risultati dell'ultimo sondaggio internazionale di Ipsos: "Giornata della Terra 2021: qual è il piano per la lotta al cambiamento climatico?".
Cosa pensiamo di sapere?
In media, 7 persone su 10 concordano con questa affermazione: “Sono a conoscenza di quale azione intraprendere per svolgere il mio ruolo nell'affrontare il cambiamento climatico". Ma è davvero così? Vediamo insieme i principali risultati!
Cambiamento climatico: come riduciamo il nostro impatto?
Secondo le percezioni degli intervistati, le tre azioni più efficaci che un individuo potrebbe intraprendere per ridurre le emissioni di gas a effetto serra sono: riciclare il più possibile (59%), comprare energia da fonti rinnovabili (49%) e sostituire un'auto tipica con un veicolo elettrico o ibrido (41%).
- Anche i cittadini italiani hanno la percezione che queste tre azioni siano le più efficaci per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
Sebbene tutti questi siano modi per ridurre l'impatto del cambiamento climatico personale, secondo degli studi accademici del 2017, nessuno è tra le prime tre misure più efficaci. Infatti, al primo posto si posiziona “avere un figlio in meno”, seguito dal non avere affatto un’automobile ed evitare un volo di lunga distanza. Soltanto 1 persona su 10 in tutto il mondo dichiara che non avere figli può ridurre le emissioni di carbonio, il 17% afferma di aver scelto di non avere un'auto e il 21% di evitare un volo di lunga distanza.
- In Italia, soltanto il 5% degli intervistati afferma che non avere figli può ridurre le emissioni di gas a effetto serra.
La ricerca di Ipsos ha anche presentato una gamma più ampia di azioni che le persone potrebbero intraprendere personalmente per ridurre l'impatto del cambiamento climatico.
A livello di percezioni, le azioni più condivise sono rappresentate dalla riduzione di imballaggi e packaging (52%) e dall’acquisto di meno articoli o più durevoli (46%). Nella realtà entrambe le misure citate, però, sono al di fuori delle prime 30 - classificate rispettivamente al 38 ° e 46 ° posto. L’azione più efficace presente nell’elenco, ossia “ristrutturare e rinnovare le abitazioni per l'efficienza” - che si colloca al 6 ° posto su 30 - è stata scelta soltanto dal 35% degli intervistati. Inoltre, la decisione di non avere animali domestici, condivisa solo dal 5%, si posiziona tra le prime 30 azioni per la riduzione dell'impatto del cambiamento climatico personale, precisamente al 25° posto.
- In Italia, la percentuale di chi ritiene che ristrutturare e rinnovare le abitazioni per l'efficienza rientri tra le azioni più efficaci per ridurre l’impatto del cambiamento climatico personale è superiore alla media di tutti i Paesi ed è pari al 52%.
Riscaldamento globale e impatto del cambiamento climatico
Secondo le percezioni degli intervistati, il 43% ritiene che lo spostamento da alcune aree geografiche del nostro Pianeta durante il 2020 sia dovuto a conflitti, come ad esempio la guerra, la violenza criminale e la politica. Soltanto il 32% degli intervistati pensa sia dovuto a disastri climatici e meteorologici, come ad esempio uragani, tempeste e inondazioni.
In realtà, nei primi 6 mesi del 2020, 9,8 milioni di persone in tutto il mondo sono state sfollate a causa dei cambiamenti climatici rispetto ai 4,8 milioni di persone sfollate a causa dei conflitti.
- Dei 28 Paesi intervistati, soltanto gli Stati Uniti (43%), il Giappone (41%), la Cina (40%), la Francia (39%) e la Russia (35%) erano più propensi a dire che il cambiamento climatico era la causa maggiore di spostamento interno.
- In Italia, il 38% degli intervistati ritiene che lo spostamento interno sia dovuto a conflitti e soltanto il 29% ai cambiamenti climatici.
In merito al riscaldamento globale, tutti gli intervistati hanno sottostimato (22%) o non erano sicuri (73%) di quanti anni, dal 2015, sono stati registrati come i più caldi di sempre. Soltanto una persona su venticinque (4%) ha dato la risposta corretta, ossia che tutti i 6 anni – dal 2015 al 2020 – rientrano tra gli anni più caldi mai registrati.
Cambiamento climatico e Dieta
Il 57% delle persone intervistate ritiene che mangiare prodotti locali (anche se comprendono carne e latticini), rispetto a seguire una dieta vegetariana (anche se alcuni prodotti sono importati da altri Paesi) sia l’azione ambientale che ridurrebbe in misura maggiore le emissioni di gas serra di un individuo.
- Ciò è condiviso anche dal 60% degli italiani. Infatti, soltanto il 18% crede che passare a una dieta vegetariana – anche se comprende prodotti provenienti da altri Paesi – ridurrebbe di più le emissioni di gas serra di un individuo.
In realtà, secondo alcune ricerche, il modo migliore per ridurre le emissioni di gas serra a livello individuale è proprio quello di passare a una dieta a base vegetariana.
Infine, la comprensione pubblica dell’impatto che la produzione di hamburger ha sul cambiamento climatico è davvero molto bassa. L’86% degli intervistati non ha idea di quanto lontano dovrebbe guidare un'auto per eguagliare le emissioni di carbonio della produzione di un hamburger di manzo. Tra coloro che hanno provato a rispondere, la risposta media è stata di 43 km. In base ai dati sull'efficienza delle auto dell'AIE, la vera lunghezza del viaggio è tra 38-119km.