Il costo della vita ai tempi del Coronavirus e’ aumentato, diminuito o rimasto invariato?
Su un campione di 18.000 persone, il 60% degli intervistati afferma che i costi relativi a cibo, beni e servizi siano aumentanti da quando la pandemia di Coronavirus è scoppiata. Questo è condiviso soprattutto in Argentina, Sudafrica e Messico (81%), Turchia (80%), Cile e Belgio (79%). I Paesi in cui gli intervistati affermano che i costi siano diminuiti dall'inizio dell'epidemia sono rappresentati da Ungheria (27%) e Corea del Sud (26%), seguiti da Giappone e Russia (21%). Infine, quasi un terzo delle persone in tutti i Paesi (29%) afferma che i costi siano rimasti invariati, con una maggioranza d'accordo in Svezia (53%), dove non sono state attuate misure restrittive. L’Italia si posiziona leggermente più in alto rispetto alla media globale.
Cosa è aumentato, diminuito o rimasto invariato?
Quasi due terzi delle persone a livello globale (63%) hanno dichiarato che il costo di cibo, generi alimentari e forniture per la casa è aumentato dall'inizio dell'epidemia di COVID-19. Questo è maggiormente condiviso nei mercati emergenti di Argentina e Turchia (86%), Cile, Messico e Sudafrica (80%). Invece, l’Italia si posiziona in linea con la media globale. Al secondo posto si collocano le bollette delle utenze relative ad acqua, elettricità, riscaldamento, aria condizionata, servizi telefonici, TV/internet, infatti, gli intervistati hanno dichiarato di essere aumentate in media del 39%. I Paesi come la Turchia (74%), il Cile (68%) e la Malesia (65%) sono i più propensi a citare questo dato. Altri costi che per molte persone sono aumentati sono quelli relativi ai prodotti e servizi per la cura della persona e del corpo (28%), seguiti dall'assistenza sanitaria (27%) e dai prodotti e servizi per l'intrattenimento (25%).
Il 78% degli intervistati ritiene che i costi dell'affitto e le rate del mutuo sono rimasti invariati, seguiti dall'assicurazione e dalle tasse. Il 70% delle persone pensa anche che l’istruzione e l’assistenza all’infanzia sia un costo rimasto invariato. Al tempo stesso, il 36% dei partecipanti al sondaggio dichiara che i costi relativi ai trasporti, come l'utilizzo di veicoli, autobus, treni e il costo del carburante siano diminuiti – probabilmente come conseguenza di una minore quantità di viaggi effettuata, in quanto le restrizioni hanno costretto le persone a stare molto più tempo nella propria abitazione. I Paesi in cui questo dato è maggiormente condiviso sono: Turchia (56%), Malesia (52%), Gran Bretagna (51%) e Canada (50%). Infine, il 26% delle persone ha affermato che il costo relativo ad abbigliamento, scarpe e accessori è diminuito – questo anche a causa di un minor numero di acquisti effettuati. Ciò è condiviso soprattutto in Corea del Sud e Turchia (46%).
Perchè i costi sono aumentati per le persone?
Per quanto riguarda il motivo per cui le persone pensano che i costi siano aumentati, il 50% di esse afferma che un aumento di costi sostenuti è dovuto al fatto di dover acquistare articoli più costosi o pagare le spese di consegna a causa della chiusura dei negozi e della scarsità di forniture dovute alla diffusione del Covid-19. Allo stesso tempo, però, l’altro 50% degli intervistati non è d'accordo a livello globale. Questo è condiviso maggiormente in Sud America e in Perù (78%), in Cile (72%) e in Argentina (68%). Invece, le persone in Corea del Sud (91%), in Giappone (83%), in Svezia (77%) e nei Paesi Bassi (73%) sono i più propensi ad affermare il contrario.
In conclusione, più di un terzo (35%) delle persone ha dichiarato di aver sostenuto costi aggiuntivi, come ad esempio bollette più elevate, dovute al fatto di stare più tempo a casa e di lavorare in smart. Gli intervistati in Turchia (65%) e in Malesia (63%) risultano essere i più in accordo con questa affermazione, al contrario, le persone dei Paesi Europei nei Paesi Bassi (84%), Svezia e Francia (83%) e Belgio (80%) sono i più propensi ad affermare il contrario. In termini di spesa maggiore per far fronte agli effetti dell'isolamento, più di un quarto a livello globale (27%) ha dichiarato di aver acquistato nuovi beni e servizi per alleviare gli effetti dell'isolamento e dell'allontanamento sociale. Questo è condiviso maggiormente in Perù (45%), Turchia (37%), Cile (35%), Argentina (34%), Arabia Saudita e Canada (32%). Le persone in Europa, invece, risultano essere in disaccordo soprattutto in Ungheria (89%), Germania (86%) e Russia (82%) in testa. In ultima analisi, il 95% degli intervistati ha dichiarato di non dover pagare per le cure mediche a causa del Covid-19, mentre più di un quarto (28%) ha affermato di non aver sperimentato nessuno di questi fattori quando si è trattato di acquistare cibo, beni e servizi dall'inizio dell'epidemia.