Indagine Acri-Ipsos: Gli Italiani e il Risparmio

In occasione della 96° Giornata Mondiale del Risparmio, Acri e Ipsos presentano l'indagine: gli italiani e il risparmio.

In occasione della 96° Giornata Mondiale del RisparmioAcri e Ipsos presentano un’indagine sugli Italiani e il risparmio. Il clima degli italiani nei confronti dell’economia e del risparmio è caratterizzato da evidenti contraddizioni: da una parte si rileva una ritrovata serenità e fiducia rispetto alla propria situazione economica, d’altra parte è diffusa una preoccupazione generalizzata circa i destini del Paese e del mondo, che induce molta cautela sia nel consumo, che nell’investimento.

In questo contesto si acuiscono le differenze: una quota significativa di italiani, seppur minoritaria, sta velocemente riducendo la propria capacità di resistere alle difficoltà, mentre altri la stanno migliorando.

Quali sono i principali risultati emersi? 

  • L'emergenza sanitaria Covid-19 ha imposte scelte drastiche che hanno avuto ricadute economiche e finanziarie, ma le alte preoccupazioni sanitarie hanno posto in secondo piano i temi economici. 
  • La riduzione delle occasioni di consumo ha favorito il risparmio, dando un’ulteriore spinta a una propensione ben consolidata degli italiani che, in questo modo, si sentono sempre più al riparo di fronte al timore dell’imprevisto. Coloro che si trovavano già in difficoltà, invece, hanno sensibilmente peggiorato la propria capacità di risparmio. 
  • L’Unione Europea ha rappresentato un valido aiuto per l’Italia durante l’emergenza Covid, determinando un’impennata nel livello di fiducia, con dei riverberi sul livello di soddisfazione per l’Euro. Il Recovery Fund, infatti, è molto noto e segna un cambio di passo, anche se non ancora una vera e propria svolta positiva nella relazione tra Italia e Europa.
  • Gli italiani ambiscono e guardano al risparmio come fonte di tranquillità, molto più di quanto non accadesse in passato, a fronte di un futuro in cui le incognite non mancheranno. Infatti, oggi il risparmio viene sempre più vissuto come un ingrediente funzionale a una proiezione al breve-medio termine, piuttosto che come fonte di sacrificio odierno per una progettazione di lungo periodo.
  • Proiettare l’orizzonte temporale ai prossimi 10 o 20 anni infonde una forte incertezza e preoccupazione, alimentata dalle due dimensioni maggiormente all’ordine del giorno: la salute e lo sviluppo economico. Rispetto a quest’ultimo, gli italiani considerano centrale la necessità di proporre un futuro migliore e con più ampie prospettive ai giovani.
  • Per gli italiani, la ricostruzione “post Covid” dovrà tenere conto di due istanze importanti: perseguire con convinzione un percorso verso lo sviluppo sostenibile e offrire formazione soprattutto ai giovani, per contrastare la povertà educativa. In questo contesto, i corpi intermedi possono offrire un contributo importante e utile di conoscenza, esperienza diretta e capacità di incanalare le azioni nel modo più efficiente.

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