Nuove generazioni, nuovi investimenti: il risparmio diventa sostenibile

In che modo le giovani generazioni italiane stanno cambiando il rapporto con il risparmio e gli investimenti sostenibili? Quali opportunità e sfide questo rappresenta per il settore bancario e assicurativo? A svelalrlo è l'ultima indagine condotta in collaborazione con il Forum per la Finanza Sostenibile 2025.

La ricerca realizzata in collaborazione con il Forum per la Finanza Sostenibile 2025 evidenzia come i giovani tra i 18 e i 35 anni siano protagonisti di una trasformazione che intreccia sostenibilità, consapevolezza finanziaria e innovazione tecnologica. 

Il 77% utilizza l’IA almeno una volta a settimana, segno di un approccio rapido e digitale, mentre l’89% si informa sulla sostenibilità, considerata una sfida di lungo termine dal 79% e tradotta in comportamenti concreti (riduzione sprechi, consumi responsabili). Sul piano economico, il 70% preferisce risparmiare evitando debiti e l’80% riesce a mettere da parte regolarmente, ma solo il 28% ha già investito in prodotti SRI (Sustainable and Responsible Investment) ovvero investimenti che, oltre alla ricerca di un rendimento finanziario, integrano criteri etici e di sostenibilità. 

L’indagine individua quattro cluster generazionaliDisimpegnati, Scettici individualisti, Pragmatici sostenibili e Giovani idealisti. Quest’ultima categoria, la più orientata al cambiamento, riconosce il potenziale trasformativo della finanza sostenibile. 

Nel complesso emerge una generazione prudente, ma attenta e aperta a soluzioni che uniscano rendimento e impatto positivo. Ecco alcune delle principali evidenze emerse. 

Risparmio come valore stabile. L’80% dei giovani accantona una somma ogni mese, anche minima, e il 70% preferisce evitare debiti per spese importanti. Il 63% privilegia il risparmio rispetto al consumo immediato: un atteggiamento prudente, ma non rinunciatario, che riflette la volontà di mantenere controllo e autonomia.

Sostenibilità come bussola quotidiana. Nove giovani su dieci dichiarano di seguire criteri sostenibili nei consumi, con un’attenzione particolare alla riduzione degli sprechi (61%), alla mobilità e agli spostamenti (44%) e alle scelte di consumo consapevoli (43%). Tuttavia, solo il 16% riconosce alla sostenibilità un ruolo nelle scelte finanziarie, segno che la finanza sostenibile è ancora un terreno da esplorare.

Investimenti sostenibili: curiosità e cautela. Il 78% ha sentito parlare di prodotti SRI, ma solo il 28% ha investito concretamente in strumenti di questo tipo. Tra i più attivi spiccano i Giovani idealisti, con il 43% che ha già investito o conosce qualcuno che lo ha fatto. La propensione futura è però promettente: quasi il 70% si dichiara disposto a valutare investimenti sostenibili, attratto da valori come l’impatto positivo su ambiente e società (65%), la bassa rischiosità (53%) e la presenza di certificazioni affidabili (43%).

L’informazione passa dai social. L’88% dei giovani si informa regolarmente su temi economici e finanziari, privilegiando social network, blog e piattaforme digitali (35%), seguiti da amici e colleghi (32%) e TV (28%). Per avvicinare i giovani alla finanza sostenibile, la ricerca suggerisce messaggi chiari, diretti e trasparenti, diffusi tramite i canali digitali e affidati a figure competenti e credibili.

In sintesi, la fotografia restituita dallo studio è quella di una generazione che vuole partecipare attivamente alla costruzione di un futuro più equo e sostenibile, ma che chiede strumenti concreti, linguaggi accessibili e fiducia per trasformare i propri valori in scelte finanziarie reali.

 

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