I pericoli della percezione 2024: un’analisi delle percezioni errate dell’opinione pubblica
Le percezioni errate dell'opinione pubblica si dimostrano persistenti, riguardando la maggior parte dei Paesi e un'ampia gamma di argomenti.

Da oltre un decennio, Ipsos esplora il divario tra la percezione delle persone e la realtà su una vasta gamma di temi sociali, economici e ambientali. Il rapporto 2024 offre una panoramica approfondita di queste percezioni errate e delle loro implicazioni per brand e aziende.
Ecco alcuni dei principali risultati:
- Sovrastima delle preoccupazioni: le persone tendono a sovrastimare la portata dei problemi che le preoccupano, dal tasso di omicidi nel proprio Paese alla ricchezza posseduta dall'1% più ricco della popolazione.
- Clima di sfiducia: le percezioni errate si inseriscono in un contesto di sfiducia più ampio, che influisce sul modo in cui consideriamo gli esperti e le élite nelle nostre società. Anche la fiducia nella democrazia non è immune da questo fenomeno: in media, nei 30 Paesi esaminati, il 24% degli intervistati dubita dell'affidabilità dei risultati elettorali nel proprio Paese.
- Ruolo dei social media: a livello internazionale, i social media sono ora considerati la principale fonte di percezioni errate, con il 45% degli intervistati che li indica come la ragione principale per cui le persone hanno una visione distorta della realtà sociale.
- Impatto delle fonti di informazione: chi si informa principalmente attraverso TV, radio o giornali tende ad avere maggiore fiducia in scienziati, élite ed elezioni rispetto a chi utilizza app di messaggistica, social media o si affida ad amici e familiari.
- Correlazione con l'uso dei social: più tempo le persone trascorrono sui social media, più è probabile che guardino con sospetto a questi temi.
Ma quanto le percezioni dell’opinione pubblica italiana si discostano dalla realtà? Scopriamolo insieme esplorando alcuni temi chiave.
Disparità nella percezione della ricchezza
In Italia, c'è una notevole sovrastima della percentuale di ricchezza posseduta dall'1% più ricco della popolazione. Gli italiani ritengono che questo gruppo detenga il 51% della ricchezza totale, mentre in realtà la quota è solo del 22%.
Tra i Paesi esaminati, l'Italia si colloca al secondo posto per entità di questa discrepanza, subito dopo la Gran Bretagna.

Percezione dell'immigrazione
Gli italiani tendono anche a sovrastimare la percentuale di immigrati presenti nella popolazione, anche se in misura minore rispetto al precedente punto. In media, pensano che il 21% della popolazione sia composta da immigrati, mentre la cifra reale è intorno all'11%.
A livello globale, i Paesi che tendono maggiormente a sovrastimare questo dato sono il Sud Africa, l'Argentina e il Brasile, dove la percezione media supera di gran lunga la realtà.

Percezione della popolazione musulmana
In molti Paesi, c'è una tendenza a sovrastimare la percentuale di musulmani nella popolazione. Ad esempio, in Francia e in Belgio, gli intervistati pensano che il 28% della popolazione sia musulmana, mentre la realtà è di circa l’8%.
Anche in Italia, la percezione media è che il 19% della popolazione sia musulmana, mentre la cifra reale è molto più bassa, circa il 5%.

Tasso di omicidi
La maggioranza delle persone in Italia (55%) crede che il tasso di omicidi nel Paese sia aumentato rispetto al 2000, mentre i dati mostrano che è rimasto stabile o è diminuito. Questo riflette una tendenza comune in molti paesi di sovrastimare i tassi di criminalità.

Ruolo dei media
Le persone spesso commettono errori nel valutare il proprio paese e i cambiamenti che vi avvengono, ad esempio, la proporzione della popolazione composta da immigrati o se la criminalità stia aumentando o diminuendo.
Quali sono, secondo gli italiani, le principali ragioni di queste percezioni errate?
Il 34% ritiene che i social media ingannino le persone, mentre il 33% crede che siano i media tradizionali a fuorviare e una percentuale più alta, pari al 38%, crede invece che siano i politici i principali responsabili.
Ma, il 43% sostiene che le persone hanno una visione distorta del mondo, ad esempio tendono a concentrarsi sugli aspetti negativi o a pensare che le cose stiano peggiorando, oppure a generalizzare in base alla propria esperienza.
Il contesto del 2024
Nonostante alcune previsioni esatte per il 2024, come il continuo aumento delle temperature globali e il calo demografico in alcuni Paesi, persistono ancora numerose discrepanze tra percezione e realtà. Ad esempio, non è stata riscontrata una correlazione diretta tra la percezione di un aumento della criminalità e i dati effettivi registrati.
Inoltre, molte persone continuano a sovrastimare l'importanza di azioni a basso impatto nella lotta contro il cambiamento climatico, sottovalutando l'importanza di interventi ad alto impatto.
Cosa cambia e cosa rimane invariato
Dopo un decennio di ricerche, alcuni aspetti sembrano restare costanti, come la convinzione diffusa che i tassi di criminalità siano in crescita e la tendenza a sovrastimare la percentuale di immigrati nella popolazione. Tuttavia, si osservano anche progressi, con un miglioramento delle conoscenze relative al cambiamento climatico e, in alcuni Paesi, una maggiore accuratezza nella stima della popolazione musulmana.
In conclusione, il rapporto "I Pericoli della Percezione 2024" offre una panoramica dettagliata delle percezioni errate dell’opinione pubblica e del loro impatto sulla società. Scarica il rapporto completo per approfondire questi temi cruciali e comprendere meglio le sfide che ci attendono nel colmare il divario tra percezione e realtà.