Purpose: parola di moda o leva di valore?
Negli ultimi anni il concetto di Purpose è stato spesso accompagnato da narrazioni ideologiche e da un crescente scetticismo. Ma può davvero tradursi in azioni concrete e in valore per persone, organizzazioni e comunità?
Per capirlo, abbiamo condotto una ricerca per l’Osservatorio Purpose in Action della School of Management del Politecnico di Milano. L’indagine, realizzata su un campione di 836 manager italiani, offre uno sguardo lucido sullo stato di maturità del Purpose nelle aziende.
I risultati parlano chiaro: il 68% dei manager sa esprimere il Purpose della propria organizzazione, con un incremento del 6% rispetto al 2024, ma solo il 13% lo traduce in cambiamenti strutturali reali. Il Purpose viene percepito come una leva strategica importante: il 43% dei manager lo considera fondamentale per guidare la strategia aziendale, il 38% per rafforzare le relazioni con gli stakeholder esterni e il 35% per motivare i dipendenti.
Tuttavia, la sua diffusione all’interno delle organizzazioni non è ancora omogenea: i vertici aziendali mostrano maggiore allineamento, mentre i ruoli operativi evidenziano la necessità di un lavoro mirato per trasformare il Purpose in una pratica condivisa.
Nonostante la minoranza di aziende che dichiara cambiamenti strutturali significativi, emergono segnali incoraggianti: oltre il 30% dei manager osserva effetti positivi nella collaborazione interna e nella condivisione dei valori.
Sono le prime tracce di un Purpose che, pur non ancora pienamente realizzato, sta iniziando a diventare cultura, azione e identità organizzativa. La vera sfida è trasformarlo in azione sostenibile e duratura, capace di generare impatto reale sulle persone e sulla società.