Sondaggi Kamala Harris e Donald Trump: come stanno gestendo la campagna elettorale?

L’ultimo sondaggio ABC News/Ipsos, condotto dopo la Democratic National Convention, rileva un leggero vantaggio della vicepresidente Kamala Harris sull'ex presidente Donald Trump tra gli americani che intendono votare alle elezioni di novembre. Questo risultato rimane sostanzialmente invariato rispetto ai dati raccolti all'inizio di agosto.

L'uscita di scena di Robert F. Kennedy Jr., e il suo sostegno a Trump, sembra non aver influenzato la maggior parte degli elettori statunitensi. Per quanto riguarda la gestione delle campagne elettorali, la maggioranza ritiene che Harris stia conducendo la sua in modo efficace, mentre un numero inferiore di persone pensa lo stesso di Trump.

Tuttavia, gli americani continuano a riporre maggiore fiducia in Trump rispetto a Harris su temi cruciali come l'economia, l'inflazione e l'immigrazione. Nonostante ciò, Harris è ancora considerata più qualificata e fisicamente e mentalmente idonea a ricoprire la carica rispetto a Trump.

Vuoi rimanere aggiornato con tutte le ultime novità e pubblicazioni provenienti dal team Ipsos in Italia e dal mondo? Iscriviti ora alla nostra Newsletter!

Kamala Harris in leggero vantaggio su Donald Trump tra gli elettori di novembre

Secondo gli ultimi dati, raccolti dopo la Democratic National Convention, la vicepresidente Kamala Harris gode di un vantaggio di quattro punti percentuali rispetto all'ex presidente Donald Trump. Questo risultato è in linea con i sondaggi ABC News/Washington Post/Ipsos condotti prima della Convention.

In particolare: 

• Tra i sostenitori di Harris, la maggioranza (64%) la appoggia con convinzione, il 18% la sostiene con qualche riserva e il 19% principalmente perché non gradisce gli altri candidati. 
• Tra i sostenitori di Trump, il 60% lo sostiene con forza, ma quasi il doppio rispetto a Harris lo fa con qualche riserva (31% vs 18%).
• Inoltre, rispetto al sostegno di Trump, il 19% dei sostenitori di Harris la appoggia principalmente perché non gradisce gli altri candidati contro il 9% dei sostenitori di Trump. 
• L'uscita di scena di Robert F. Kennedy Jr. e il suo endorsement a favore di Trump non sembrano aver influenzato la maggior parte degli elettori (79%). Solo il 12% afferma che questo evento li rende più propensi a sostenere Trump, mentre una percentuale simile (9%) si dice meno propensa a farlo.

Dopo la Democratic National Convention, la maggioranza degli americani approva la campagna di Harris

In seguito alla Democratic National Convention, la maggioranza degli americani (56%) ritiene che Kamala Harris stia gestendo bene la sua campagna presidenziale, mentre il 42% pensa che la stia conducendo in modo inadeguato.

• Al contrario, meno della metà degli americani (41%) pensa che Trump stia gestendo bene la sua campagna, contro il 57% che ritiene non stia facendo un buon lavoro.
• Riguardo al dibattito del 10 settembre, un numero leggermente superiore di americani si aspetta una vittoria di Harris (43%) rispetto a Trump (37%), mentre circa un quinto (18%) prevede un pareggio o nessun vincitore.

Trump in vantaggio su temi chiave, ma Harris considerata più idonea alla presidenza

Nonostante il leggero vantaggio complessivo di Harris, gli americani continuano a riporre maggiore fiducia in Trump su questioni cruciali come la gestione del confine USA-Messico (Trump +9), l'economia (Trump +8) e l'inflazione (Trump +8). 

Tuttavia, Harris è vista come più affidabile nella difesa della democrazia americana (Harris +7) e nelle nomine alla Corte Suprema (Harris +5). Questi dati rimangono invariati rispetto ai sondaggi precedenti. 

• Inoltre, Harris mantiene un netto vantaggio sulla percezione della sua idoneità fisica e mentale a ricoprire la carica di presidente. Significativamente più americani ritengono che sia in buona salute (57% Harris vs 25% Trump) e che abbia la lucidità mentale necessaria (47% Harris vs 37% Trump) per svolgere efficacemente la carica.
• Infine, una risicata maggioranza (53%) considera Harris qualificata per la presidenza, mentre circa la metà (47%) pensa lo stesso di Trump, un dato invariato rispetto al periodo precedente alla Convention Democratica.

Maggiori approfondimenti sulla nota metodologica, sono disponibili al seguente link.