Sondaggio Ipsos-LegaCoop: il 70% degli italiani è pessimista riguardo al futuro

Il sondaggio Ipsos condotto nell’ambito dell’Osservatorio Legacoop ha osservato l'evoluzione degli andamenti e delle percezioni dell’opinione pubblica italiana su alcuni fenomeni economici e sociali.

Covid: Ipsos-Area Studi Legacoop: un’onda di pessimismo accoglie il 2021; 7 italiani su 10 pensano che il futuro non sarà migliore del presente; forte bisogno di stabilità, sicurezza, giustizia sociale.

La pandemia ha prodotto ferite profonde nelle vite di tutti e proietta ombre pesanti sulla percezione del futuro. Sette italiani su dieci sono pessimisti di fronte al 2021, pensano che il futuro non sarà in grado di segnare un miglioramento della situazione attuale e manifestano un forte bisogno di stabilità, sicurezza, giustizia sociale.

È quanto emerge da un sondaggio Ipsos condotto nell’ambito dell’Osservatorio Legacoop - ideato e realizzato dall'AreaStudi dell'associazione - al fine di osservare l’evolvere degli andamenti e delle percezioni dell’opinione pubblica italiana su alcuni fenomeni economici e sociali di interesse per la cooperazione.

Alla domanda se percepissero il futuro come molto, abbastanza, poco o per niente un miglioramento della situazione attuale, il 73% degli intervistati ha risposto in modo negativo (il 55% prevedendolo poco migliore del presente, il 18% per niente); positiva, invece, la risposta del restante 27% degli intervistati (con il 25% che prospetta un futuro abbastanza migliore del presente ed appena un 2% che lo attende molto migliore).

E se il futuro fa paura, assumono importanza centrale valori che rispondano al bisogno di costruirne uno di segno diverso. Al primo posto figura la stabilità (espressa dal 44% degli intervistati), seguita dalla sicurezza (38%), dalla giustizia sociale (32%), dalla serenità (31%) e dall’uguaglianza (26%). Interessante l’indicazione di quelli che vengono percepiti come i “nemici” del futuro. Ai primi cinque posti figurano la corruzione (indicata dal 61% degli intervistati), le tasse (49%), il dilettantismo politico (46%), le ricchezze concentrate in poche mani (45%), la burocrazia (43%). A chiudere la classifica sono la flessibilità lavorativa (8%) e il centralismo (5%).

"Queste analisi ci confermano che, settimana dopo settimana, sta peggiorando il clima del Paese e gli italiani sentono venire meno il coraggio e la voglia di reagire costruttivamente a questa situazione. In parte è ragionevole che sia così, perché questa pandemia si protrae ovunque e francamente non se ne vede un’uscita a breve. Però è compito di tutti che alle difficoltà del momento non si sommino sfiducia e preoccupazioni che potrebbero essere attutite o diminuite affrontando correttamente i problemi. La priorità e la preoccupazione di tutti deve essere quella di dare fiducia al Paese”, commenta Mauro Lusetti, Presidente di Legacoop. 

Società