1 dicembre, Giornata Mondiale contro l’AIDS 2023: quanto sono informati gli italiani su HIV e AIDS?
Venerdì 1° dicembre si celebra, in tutto il mondo, la Giornata Mondiale contro l’AIDS 2023 e, in questa occasione, i nostri team di Public Affairs e di Healthcare hanno lavorato insieme per offrire una fotografia della conoscenza e delle opinioni degli italiani e delle italiane sui temi di HIV e AIDS. Cosa è emerso?
Quasi una persona su due dichiara di essere poco o per nulla informato riguardo prevenzione, cause e trattamento di AIDS e HIV.
Questa percezione è confermata anche dal fatto che, ancora oggi, si fa molta fatica a distinguere tra HIV e AIDS in quanto soltanto il 34% sa che l’AIDS è lo stadio terminale dell’infezione da HIV. Inoltre, anche la percezione della sindrome dell’AIDS risulta poco chiara: sono quasi quattro persone su dieci che attribuiscono alla malattia una descrizione errata.
Per quasi una persona su due l’AIDS è un problema gestibile solo nei Paesi più sviluppati, mentre per il 25% è, ancora oggi, un problema molto grave ovunque.
Scopriamo insieme i principali risultati del sondaggio Ipsos, condotto in occasione del World AIDS Day 2023.
1° dicembre, Giornata Mondiale contro l'AIDS 2023
Dal 1988 la Giornata Mondiale contro l’AIDS, nota anche come World AIDS Day, si celebra in tutto il mondo il 1° dicembre di ogni anno. La ricorrenza è dedicata ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS (acronimo di Acquired ImmunoDeficiency Syndrome) dovuta alla diffusione del virus HIV.
La Giornata Mondiale contro l’AIDS rappresenta un’importante occasione per promuovere prevenzione e assistenza, combattere i pregiudizi e sollecitare i governi e la società civile affinché vengano destinate risorse appropriate per la cura e le campagne di informazione.
A oltre quarant'anni dalla segnalazione dei primi casi di AIDS, in occasione della Giornata Mondiale contro l'AIDS 2023, anche l'UNAIDS – il Programma delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS istituito con l'obiettivo di accelerare, intensificare e coordinare l'azione globale contro l'AIDS – lavora per porre fine all'epidemia di AIDS entro il 2030 come parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Vuoi rimanere aggiornato con tutte le ultime novità e pubblicazioni provenienti dal team Ipsos in Italia e dal mondo? Iscriviti ora alla nostra Newsletter!
HIV e AIDS: quanto ne sanno gli italiani?
Quasi una persona su due in Italia, pari al 42%, dichiara di essere poco o per nulla informato riguardo a prevenzione, cause e trattamento di AIDS e HIV.
Questa percezione è confermata anche dagli ultimi dati del sondaggio Ipsos, condotto in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS 2023, in quanto ancora oggi le persone nel nostro Paese fanno molta fatica a distinguere tra HIV e AIDS.
Infatti, soltanto il 34% è a conoscenza che l’AIDS rappresenti lo stadio terminale dell’infezione da HIV. Al contrario, emerge come il 66% del campione intervistato non abbia una chiara idea della differenza tra AIDS e HIV.
In particolare: il 33% ritiene che AIDS e HIV siano sinonimi della stessa malattia, per il 15% l’HIV è trasmissibile soltanto sessualmente, mentre l’AIDS può essere trasmesso anche in altro modo, per il 4% si tratta di due malattie diverse e il 14% non sa.
Anche la percezione della sindrome dell’AIDS risulta poco chiara a quasi quattro persone su dieci, infatti, il 39% attribuisce una descrizione errata definendola una malattia:
- per cui esistono farmaci in grado di guarire e, quindi, ritornare a condurre una vita senza malattia;
- per la quale ci si può vaccinare al fine di non contrarla;
- da cui non si può guarire e la cui progressione non si può arrestare.
A dispetto di un 61% che definisce, correttamente, l’AIDS una malattia:
- da cui non si può guarire, ma curabile tramite farmaci e con cui si possa convivere come avviene per altre malattie croniche (ad es. diabete);
- che si può prevenire anche tramite alcuni medicinali da prendere prima di avere rapporti sessuali non protetti.
World AIDS Day 2023: l’AIDS oggi è un problema?
Negli ultimi due anni, le opinioni degli Italiani e delle italiane sul tema dell’AIDS non si sono particolarmente modificate e ciò che continua ad emergere è un evidente frattura di tipo geografico.
Ancora oggi quasi una persona su due (48%, +7 punti rispetto al 2021) ritiene che l’AIDS, grazie alle cure moderne, sia un problema gestibile nei Paesi più industrializzati ma non in quelli in via di sviluppo.
Per il 25% l’AIDS rappresenta ancora un problema molto grave ovunque, senza distinzioni territoriali, dato invariato rispetto alla precedente rilevazione di due anni fa. Ciò che si modifica, invece, è la quota di quanti considerano l’AIDS un problema gestibile ovunque mediante le terapie moderne (oggi al 12%, in diminuzione di 10 punti percentuali rispetto al 2021).
Soltanto per il 3% del nostro campione l'AIDS è ormai un problema superato, che appartiene al passato, e il 12% non sa.
Mentre molto è stato fatto dal punto di vista medico-scientifico per migliorare la gestione della patologia e la qualità della vita di coloro che hanno contratto l’HIV, i dati suggeriscono che ancora tanto altro c’è da fare in termini di formazione e informazione dei cittadini e delle cittadine.