Gli adolescenti italiani e la sessualità: l'indagine di Save the Children e Ipsos
Gli adolescenti ricorrono principalmente a siti web specializzati/articoli online quando cercano informazioni da soli sulla sessualità.
Una recente indagine condotta da Ipsos per Save the Children esplora le esperienze, percezioni e comportamenti degli adolescenti italiani in relazione alla sessualità. Lo studio, che ha coinvolto giovani tra i 14 e i 18 anni e genitori di almeno un/una figlio/a dai 14 ai 18 anni, offre una panoramica dettagliata su temi cruciali come: le prime esperienze sessuali, l'accesso alle informazioni, l'utilizzo dei servizi, le percezioni su comportamenti dei coetanei, pornografia e stereotipi.
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La relazione con la sessualità
Il 66% degli adolescenti tra i 14 e i 18 anni dichiara di aver vissuto esperienze sessuali, con una prevalenza maggiore tra i ragazzi (72%) rispetto alle ragazze (59%). Le motivazioni principali sono date dalla curiosità e scoperta (55%), il desiderio di intimità (52%) e la percezione che fosse il momento giusto (43%). Seppur con percentuali più basse, emergono anche fattori preoccupanti come la pressione sociale (16%, che nei ragazzi raggiunge il 18%), la pressione dei partner (9%) o di altre persone (8%), l'influenza di sostanze (5%).
Le prime esperienze generano, principalmente, emozioni positive, come il rafforzamento delle relazioni intime (24%), felicità e soddisfazione (21%) e maggior maturità (20%). Tuttavia, non mancano anche vissuti negativi come vergogna e chiusura (5%) o depressione e ansia (4%).
Ricerca e richiesta di informazioni
È principalmente online che gli adolescenti cercano informazioni da soli sulla sessualità. In particolare, il 47% consulta siti web e articoli online per informarsi sulle pratiche sessuali, mentre il 57% li utilizza per approfondire il tema delle infezioni sessualmente trasmissibili. Seguono, in misura minore, libri o manuali scientifici per le infezioni sessualmente trasmissibili (22%) e video pornografici per le pratiche sessuali (per il 22%,)
Quando non cercano informazioni in autonomia, i giovani si rivolgono principalmente ai genitori (46%) per le infezioni sessualmente trasmissibili, seguiti da amici o amiche (42%). Invece, per le pratiche sessuali, gli amici sono la fonte principale (57%), seguiti dai genitori (31%).
L’accesso ai servizi
Solo il 24% degli adolescenti saprebbe con certezza a chi rivolgersi in caso di urgenza legata alla sessualità, e il 54% lo saprebbe solo probabilmente. Su questo fronte, i genitori risultano essere più ottimisti: solo l'11% ritiene che il figlio/la figlia non saprebbe a chi rivolgersi in caso di necessità.
L'82% degli adolescenti non ha mai effettuato un test HIV e tra il 16% che lo ha fatto, principalmente maschi, le opzioni più comuni sono state: farmacie, self-test, consultori e ospedali. Inoltre, il 17% dei genitori ha accompagnato il proprio figlio a fare il test dell'HIV almeno una volta.
Solo il 12% degli adolescenti ha visitato un consultorio, con una leggera prevalenza tra le ragazze (15%). L'8% avrebbe voluto accedervi ma non lo ha fatto, mentre il 77% dichiara di non averne sentito il bisogno. Coerentemente con questo dato, il 13% dei genitori afferma di aver accompagnato i propri figli al consultorio. Le principali barriere all'accesso sono la vergogna (31%), la difficoltà di recarvisi autonomamente (26%) e, in alcuni casi, l'assenza di strutture nelle vicinanze (24%).
Dal punto di vista dei genitori, il pediatra o il medico di famiglia sono considerati i principali alleati per la salute sessuale dei figli (49%), seguiti da psicologi (24%), scuola (23%), consultori (23%) e altri medici specialisti (22%).
Comportamenti sessuali, le percezioni degli adolescenti
Qual è la percezione degli adolescenti sui comportamenti legati alla sessualità dei loro coetanei? L'indagine rivela che molti considerano diffuse diverse pratiche, alcune delle quali potenzialmente rischiose. In particolare, il 66% ritiene che le ragazze abbiano esperienze sessuali dopo aver bevuto molti alcolici (73% lo pensa per i ragazzi) e il 69% che subiscano pressioni dal partner per avere rapporti intimi senza preservativo (48% lo pensa per i ragazzi).
La fruizione di contenuti erotici amatoriali è percepita come più frequente tra i ragazzi (83%) rispetto alle ragazze (62%), così come la visione di materiale pornografico (82% contro 56%). Gli adolescenti ritengono inoltre che:
- l'uso di app di incontri sia comune tra i ragazzi (61%) e le ragazze (55%);
- la diffusione di contenuti intimi tramite sexting sia praticata dal 62% dei ragazzi e dal 55% delle ragazze;
- Il 60% ritiene che i ragazzi possano entrare in contatto con esperienze sessuali pericolose, mentre il 54% lo pensa per le ragazze
Le principali preoccupazioni dei genitori
I genitori manifestano forti preoccupazioni su diversi aspetti della vita sessuale dei figli. Le infezioni sessualmente trasmissibili sono in cima alla lista (82%), seguite da timori riguardo relazioni tossiche (75%), violenze sessuali (72%), rapporti sotto effetto di sostanze (71%) e revenge porn (67%). Inoltre, il 13% dei genitori ha già dovuto affrontare situazioni di relazioni problematiche dei propri figli.
Pornografia e stereotipi
In merito alla pornografia, il 30% degli adolescenti la vede come passatempo e il 29% la ritiene una fonte rapida di informazioni sul sesso, mentre il 26% sostiene sia utile per comprendere meglio la sessualità. Il 24% crede che la pornografia offra una rappresentazione realistica dell’atto sessuale, per il 22% di loro è usuale condividere contenuti intimi tramite smartphone, e il 17% è d’accordo con l'affermazione «autoprodurre materiale pornografico mi aiuta a soddisfare alcune necessità economiche».
In ultima analisi, l’indagine evidenzia la resistenza di alcuni stereotipi sul piacere sessuale: il 43% crede che il sesso sia sempre piacevole per entrambi i partner, mentre il 38% pensa che le ragazze sappiano quasi sempre come raggiungere l'orgasmo, rivelando come quello del piacere femminile sia ancora un tema di cui si parla poco nella coppia. Solo il 12% considera il sesso online equivalente al sesso dal vivo.
Per saperne di più e scaricare il report, visita il sito di Save the Children.