Guerra Russia-Ucraina, un anno dopo: preoccupazioni e sentimenti dell'opinione pubblica

Il 24 febbraio 2023 sarà passato esattamente un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina e, fin dall’inizio del conflitto, il team Public Affairs di Ipsos ha monitorato costantemente, con rilevazioni periodiche, il sentiment dell’opinione pubblica. Ad un anno di distanza dallo scoppio del conflitto, quali sono le principali preoccupazioni, opinioni e sentimenti delle persone?

Quest’ultima edizione, condotta pochi giorni prima dell’anniversario della guerra in Ucraina, registra una stabilità nel livello di preoccupazione generale, che continua ad essere elevato, una crescita del timore relativo all’estensione del conflitto all’Europa orientale e un sostegno maggiore all’interruzione dell’invio di armi.

Vediamo insieme i principali risultati.

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Invasione dell’Ucraina, un anno dopo: le preoccupazioni dell'opinione pubblica

Il livello di preoccupazione degli italiani e delle italiane, durante le diverse fasi del conflitto russo-ucraino, è sempre stato elevato e ad oggi, un anno dopo l’invasione dell’Ucraina, resta alto con quattro persone su cinque che si dichiarano preoccupati.

Rispetto allo scorso anno, si registra un aumento della quota che ritiene che il conflitto resterà limitato a Russia e Ucraina (32%) o che si estenderà all’Europa orientale (28%) e, invece, diminuisce la quota di persone che ritiene possibile una degenerazione in una guerra mondiale (dal 24% al 15%). Inoltre, continua a restare limitata la paura di un confronto nucleare con una persona su due che ritiene improbabile l’uso dell’atomica nel conflitto.

In generale, l’orizzonte di fine guerra sembra ancora lontano per la maggioranza tra coloro che hanno risposto: il 60%, infatti, crede che il conflitto durerà almeno un altro anno e soltanto un cittadino e una cittadina su cinque sostiene che il conflitto si concluderà entro qualche mese.

Guerra in Ucraina oggi, le ultime notizie

Per la maggioranza relativa dell'opinione pubblica l’invasione dell’Ucraina continua a non essere giustificabile in nessun modo. Tuttavia, permane un terzo a sostenere che, in qualche modo, la NATO minacci la Russia.

Stabile nel tempo l’equilibro delle posizioni. Quasi una persona su due continua a schierarsi e supportare Kyiv, anche se quattro su dieci preferiscono non schierarsi. Continua ad essere limitata la quota di coloro che rivela di patteggiare per la Russia (7%), anche se persiste la percezione che, in realtà, chi si schiera con Mosca sia il doppio.

Riguardo al ruolo dell’Italia nel conflitto russo-ucraino, rispetto a luglio, diminuisce la quota di coloro che si dichiarano contrari alla fornitura di armi all’Ucraina, anche se la posizione rimane maggioritaria (53%). D’altro canto, aumenta la quota di favorevoli all’invio di armi ed equipaggiamenti a Kyiv (+6).

Le opinioni sulla strategia da adottare rimangono in equilibrio rispetto al mese scorso: quattro persone su dieci propendono per la fine immediata delle ostilità a qualsiasi costo, contro un terzo che sostiene il pugno duro con Mosca, anche a costo di allungare il conflitto. Aumenta la polarizzazione delle posizioni sulle sanzioni applicate alla Russia: cresce il disaccordo (+2), anche se quasi una persona su due si dichiara in accordo con esse.

A quattro mesi dal suo insediamento, si definiscono le opinioni sull’operato del Governo Meloni in merito al conflitto: crescono i giudizi positivi più di quelli negativi. Rimane, tuttavia, un terzo che non si esprime. Infine, sulla possibilità del Comitato Olimpico Internazionale di valutare di escludere gli atleti russi dalle Olimpiadi di Parigi del 2024, come forma di sanzione alla Russia, risulta esserci un equilibrio perfetto tra favorevoli e contrari: entrambi non raggiungono il 40%, con un cittadino e una cittadina su cinque che non si esprime.

Come sono cambiate nel corso dell'ultimo anno le opinioni delle persone in merito alla guerra in Ucraina? Scopri tutti gli aggiornamenti Ipsos!