L'impatto del Covid sulle donne, il livello di Gender Gap nei Paesi del G7

Il Women's Forum pubblica i risultati del sondaggio Ipsos incentrato sul livello del Gender Gap all'interno dei Paesi del G7, sottolineando il forte impatto che la pandemia di Coronavirus ha avuto sulle donne.

Si è concluso oggi il W20 Rome Summit, il vertice annuale del Women20 (W20) che per la prima volta si è svolto in Italia, a Roma. Il Women20 (W20) è l'engagement Group ufficiale del G20, composto da donne rappresentanti dei 20 paesi più industrializzati, impegnato nell'elaborazione di proposte sul tema della parità di genere ai leader globali. L'evento di tre giorni ha riunito centinaia di leader ed esperti di tutto il mondo per discutere le questioni più urgenti che riguardano l'emancipazione sociale, economica e politica delle donne e per consegnare il comunicato del W20 del 2021 ai leader del G20.

Il mese scorso, precisamente dall'11 al 13 giugno 2021, si è tenuto nel Regno Unito il vertice del G7. In quell'occasione il Women's Forum for the Economy and Society ha pubblicato i risultati del sondaggio realizzato da Ipsos incentrato sul livello del Gender Gap all'interno dei Paesi del G7, sottolineando il forte impatto che la pandemia di Coronavirus ha avuto sulle donne e le relative conseguenze socio-economiche. 


Per ulteriori approfondimenti leggi anche l'ultimo articolo pubblicato da Forbes: "Business, tech, clima e salute: ecco dove la disparità di genere è ancora una minaccia".


Covid, le conseguenze della pandemia hanno colpito in misura maggiore le donne

Nonostante le misure messe in atto dai Governi, gran parte della popolazione dei Paesi del G7 è stata profondamente colpita dalle conseguenze della pandemia di Coronavirus:

  • il 70% dei cittadini (sia uomini, sia donne) dichiara di aver provato paura per il futuro dall'inizio della pandemia (+2 punti rispetto all'anno scorso);
  • il 59% ha avuto paura di recarsi in ospedale (+1 punto) e il 55% afferma di aver provato ansia, depressione o burnout (+2 punti);
  • il 53% sente di dover fare più cose a casa e il 50% afferma di non prendersi abbastanza tempo per assicurarsi di essere in buona salute (+4 punti);
  • il 49% ha visto diminuire il proprio potere d'acquisto (-1 punto);
  • il 45% ha avuto la sensazione di non ricevere aiuto dalle altre persone (+2 punti) e il 42% riferisce di aver perso la fiducia in se stessi dall'inizio della pandemia (+3 punti).

Covid, le conseguenze della pandemia hanno colpito in misura maggiore le donne

Soprattutto i cittadini italiani sono stati fortemente colpiti dalle conseguenze provocate dal Covid-19:

  • sia psicologicamente: il 79% dichiara di aver provato paura del futuro, il 76% ha avuto paura di recarsi in ospedale, il 60% ha provato ansia, depressione o burnout, e il 58% ha avuto la sensazione che nessuno li stesse aiutando;
  • sia economicamente: il 66% riporta una diminuzione del proprio potere di acquisto rispetto al 39% del Regno Unito.

Gli effetti del Covid-19 e le relative conseguenze hanno avuto un forte impatto su tutti - sia uomini sia donne – ma in molti casi, le donne sono state ancor più colpite in diversi modi:

  • il 75% delle donne riferisce di aver paura del futuro, rispetto al 65% degli uomini. In particolar modo, le donne italiane hanno vissuto la situazione peggiore: l'85% riferisce di avere paura del futuro rispetto al 73% degli uomini italiani;
  • il 59% delle donne ha provato ansia, depressione o burnout rispetto al 50% degli uomini. In Italia, una percentuale maggiore di donne afferma di aver provato ansia, depressione o bornout, rispetto al 58% degli uomini;
  • il 32% delle donne (31% delle donne italiane) ha dichiarato di soffrire di estrema stanchezza e stress, rispetto al 22% degli uomini (21% degli uomini italiani).

Inoltre, avere figli ha conseguenze molto diverse per uomini e donne: il 47% delle donne con almeno un figlio sotto i 18 anni si sente regolarmente esausta, rispetto al 34% dei padri. Il gender gap è ancora più elevato con bambini sotto i 6 anni: il 56% delle madri di bambini piccoli si sente sopraffatta, rispetto al 34% dei padri di bambini della stessa età: 22 punti in meno.

Da questi dati è evidente come il Covid abbia avuto un impatto maggiore sulle donne, contribuendo a creare significative disuguaglianze tra uomini e donne e minacciando i progressi fatti lentamente negli ultimi anni verso una maggiore uguaglianza e parità di genere, con conseguenze durature sulla vita e la carriera delle donne.

Molte donne sono state così fortemente colpite che dubitano persino di essere in grado di riprendersi o prevedono che sarà molto difficile, specialmente le giovani donne e le donne con figli piccoli che si trovano in un momento cruciale in termini di scelte per la propria carriera futura. Inoltre:

  • il 66% delle donne dei Paesi del G7 ritiene che la propria salute fisica sia stata colpita dalla pandemia e il 36% pensa che sarà difficile recuperare, questo è anche il caso del 52% delle madri single, del 50% delle madri di bambini con un’età sotto i 6 anni (rispetto al 34% dei padri di bambini della stessa età) e del 42% delle donne a basso reddito (rispetto al 33% degli uomini a basso reddito);
  • al contempo, il 74% delle donne afferma che la propria salute mentale sia stata compromessa dall’avvento del Covid-19 e tra loro il 42% pensa che sarà difficile recuperare (rispetto al 33% degli uomini), questo è anche il caso del 59% delle madri single, del 52% delle madri di bambini con un’età sotto i 6 anni (rispetto al 34% dei padri) e del 51% delle donne under 35 (rispetto al 37% dei giovani uomini).

Le madri single e le madri di bambini piccoli sono anche più propense a pensare che avranno difficoltà a riprendersi economicamente o professionalmente. Complessivamente, il 9% delle donne ritiene che non si riprenderà mai completamente dal punto di vista economico e l'8% per quanto riguarda le loro ambizioni professionali. Un recente sondaggio Ipsos, condotto per WeWorld Onlus, ha indagato la condizione economica delle donne italiane in epoca di Covid-19, mostrando come 1 donna su 2 ha visto peggiorare la propria situazione economica a causa del Coronavirus e 1 lavoratrice su 2 ha paura di perdere il proprio posto di lavoro. 

Ascolta il nostro podcast per scoprire i principali risultati!

Il ruolo delle donne nella società, stereotipi ancora troppo diffusi 

Gli stereotipi sul ruolo delle donne nella società sono diffusi e ciò rende sempre più reale il rischio di un ritiro delle donne dalla scena economica. I modelli tradizionali rimangono ancora molto attuali nei Paesi del G7, soprattutto quando si tratta del ruolo delle donne e del confronto tra maternità e carriera.

  • Il 64% degli intervistati e il 70% delle donne crede che "è più difficile per una donna che per un uomo avere una carriera di successo perché deve accettare di sacrificare parte della sua vita familiare”. 
  • Il 50% degli intervistati e il 49% delle donne crede che "non si può avere tutto - se vuoi essere una buona madre, devi accettare di sacrificare parte della tua carriera professionale". 
  • Il 26% degli intervistati ritiene che "una donna sarà sempre più felice nel suo ruolo di madre che nella sua vita professionale" e il 25% che "le donne non arrivano quanto gli uomini ad occupare posizioni ad alti livelli di responsabilità perché non sono pronte a fare gli stessi sacrifici".

Il ruolo delle donne nella società, stereotipi ancora troppo diffusi 

Questi modelli sono così forti che, per molti degli intervistati, mascherano l'esistenza di disuguaglianze di genere e i meccanismi attraverso i quali queste disuguaglianze si diffondono:

  • il 46% degli intervistati ritiene che "le persone esagerano le disuguaglianze di genere" (il 53% degli uomini lo pensa rispetto al 39% delle donne);
  • il 43% degli intervistati crede che "le donne non scelgono le stesse carriere degli uomini per propria scelta e libera volontà" (il 48% degli uomini lo pensa rispetto al 39% delle donne).

Questi stereotipi di genere sono particolarmente forti in Germania e in Giappone, dove una chiara divisione è ancora operata da molti tra i ruoli sociali di uomini e donne. Invece, sono meno presenti in Paesi come la Francia o anche l'Italia, dove i cittadini sono piuttosto consapevoli delle disuguaglianze di genere e avverse agli stereotipi di genere.

Covid, disuguaglianze di genere: colmare il Gender Gap

Tutti gli intervistati ritengono che le disuguaglianze di genere esistano almeno in qualche misura e, per la maggioranza, siano diffuse nei Paesi del G7.

  • Meno dell'1% delle persone intervistate ritiene che le disuguaglianze di genere siano inesistenti oggi, sia nel mondo sia nei Paesi del G7.
  • Su una scala da 0 a 10 - dove 0 significa che le disuguaglianze di genere siano inesistenti e 10 che siano estremamente diffuse - gli intervistati valutano il livello delle disuguaglianze di genere con un punteggio di 7/10 a livello globale, di 5,9/10 per i Paesi del G7 e di 6 nel proprio Paese.
  • In Italia, negli Stati Uniti e in Giappone, le persone ritengono che il livello di disuguaglianza di genere sia più alto nel proprio Paese che nel resto del G7.

Le disuguaglianze di genere sono una realtà, per questo i cittadini dei Paesi del G7 ritengono che la loro riduzione dovrebbe essere considerata una priorità:

  • il 90% delle persone intervistate crede che colmare il gender gap sia una questione importante e il 29% lo vede addirittura come una priorità assoluta (percentuale che aumenta al 32% tra le donne).
  • Questa aspettativa è riscontrabile in ogni Paese esaminato ed è ancora più forte in Italia (95%, il 50% delle donne italiane pensa che dovrebbe essere una priorità assoluta), Francia e Germania (93%).
  • Il 97% degli intervistati ritiene che colmare il gender gap nel periodo post-Covid sarà un obiettivo ancora più difficile da raggiungere. In media, su una scala da 0 a 10 - dove 0 rappresenta nessun impatto e 10 il massimo impatto - gli intervistati valutano l'aumento della difficoltà con un punteggio pari a 5,4. Sono soprattutto gli italiani ad essere preoccupati dell'impatto della pandemia di Coronavirus sulle disuguaglianze di genere, con un punteggio pari a 6,8. 

Disuguaglianze di genere, colmare il Gender Gap avrebbe un impatto positivo su più livelli 

C'è un ampio consenso sul fatto che l'integrazione delle donne a ogni livello decisionale sia vantaggiosa:

  • per il 90% dei cittadini del G7 si avrebbero risultati positivi quando donne e uomini siano coinvolti ugualmente nel processo decisionale. 
  • Una maggioranza significativa crede che un migliore accesso delle donne ai ruoli dirigenziali avrebbe effetti positivi, con il 78% d'accordo in termini di capacità di innovare e di pensare in modo diverso, e il 70% d'accordo in termini di crescita aziendale.
  • La stragrande maggioranza è convinta che se le donne avessero un migliore accesso al lavoro nelle aziende basate sulla tecnologia (STEM e AI), ci sarebbe un impatto positivo: l'80% è d'accordo sull'impatto positivo sulla società e sulla crescita economica, e il 72% sull'efficienza delle applicazioni tecnologiche e degli strumenti AI.

La grande maggioranza degli uomini e delle donne riferisce che porre fine alle disuguaglianze di genere avrebbe conseguenze positive per tutti. Se le donne avessero le stesse opportunità degli uomini, per il 79% degli intervistati questo avrebbe un effetto positivo sulla società nel suo complesso (85% delle donne e 73% degli uomini); per il 74% sull'occupazione (81% delle donne e 67% degli uomini); per il 74% sulla crescita economica (81% delle donne e 65% degli uomini); per il 73% sui salari complessivi (81% delle donne e 64% degli uomini).

La percentuale di uomini che pensano che l'integrazione delle donne avrebbe impatti positivi è leggermente diminuita rispetto all'anno scorso (da -3 a -6 punti). E' possibile che alcuni di loro, in questo periodo instabile e incerto, potrebbero sentirsi minacciati e quindi meno propensi a sostenere la promozione delle donne.

Disuguaglianze di genere, colmare il Gender Gap avrebbe un impatto positivo su più livelli 

Quando si tratta di combattere il cambiamento climatico, soltanto il 32% degli intervistati ritiene che le donne stiano facendo più degli altri per promuovere azioni e iniziative green contro il cambiamento climatico. Eppure il 47% delle donne ha cambiato le proprie abitudini di consumo per essere più sostenibile, rispetto al 36% degli uomini.

  • A livello globale, le donne hanno anche maggiori probabilità di essere colpite negativamente dagli impatti del cambiamento climatico rispetto alle altre persone, cosa di cui è consapevole solo il 33% delle persone intervistate.
  • La maggioranza è comunque pronta a sostenere le iniziative green guidate da donne: il 65% afferma che, tra due progetti che affrontano il cambiamento climatico con lo stesso livello di rilevanza, preferirebbe quello guidato da una donna e il 56% (percentuale che aumenta al 60% tra le donne) investirebbe in un fondo per le donne, per facilitare gli investimenti delle donne in iniziative green. Infine, il 72% degli intervistati sosterrebbe la nomina di donne come CEO di gruppi leader nel campo dell'energia.

Società