22 aprile, Giornata della Terra 2025: aumenta la preoccupazione per il clima, ma cala l'impegno individuale

Earth Day 2025: come sta cambiando l’atteggiamento nei confronti del cambiamento climatico?

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In occasione della Giornata della Terra, Ipsos presenta i risultati del suo sondaggio internazionale "People and Climate Change: Public attitudes to the Climate Crisis and the transition to Net Zero", condotto in 32 paesi, tra cui l'Italia.

Lo studio offre una panoramica approfondita sulle percezioni globali del cambiamento climatico e sulle azioni intraprese per contrastarlo, rivelando un preoccupante paradosso tra consapevolezza e azione.

Cambiamento climatico: aumenta la preoccupazione, ma cala l'impegno individuale 

Il sondaggio Ipsos evidenzia un aumento significativo della preoccupazione per l'impatto dei cambiamenti climatici, con il 74% degli intervistati a livello globale (76% in Italia) che si dice preoccupato per le conseguenze nel proprio paese. Questo dato è in aumento in 18 dei 27 paesi monitorati dal 2022, sottolineando una crescente consapevolezza delle minacce immediate, particolarmente evidente nei paesi ad alto rischio climatico.

Tuttavia, in netto contrasto con questa crescente preoccupazione, si registra una diminuzione del senso di responsabilità personale. In tutti i paesi intervistati, meno persone rispetto al 2021 ritengono necessaria un'azione individuale. Questo trend è particolarmente evidente nelle economie avanzate, suggerendo una possibile "eco-fatica" o un senso di impotenza di fronte alla vastità del problema.

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La disparità tra i paesi del G7 e il resto del mondo 

I paesi del G7 mostrano i cali più significativi sia nell'impegno personale, che nella richiesta di maggior impegno del proprio governo, con l'Italia che emerge come unica eccezione, che ritiene necessario un maggiore impegno nazionale. Questo solleva interrogativi sulla leadership globale nella lotta al cambiamento climatico e sulla percezione di responsabilità nei paesi industrializzati.

La percezione diffusa di un sacrificio eccessivo

Il 36% degli intervistati ritiene che il proprio paese stia già facendo troppo per combattere il cambiamento climatico, con picchi in Canada e Francia. Questa percezione potrebbe essere influenzata da fattori economici e politici locali, evidenziando la necessità di una comunicazione più efficace sui benefici a lungo termine dell'azione climatica.

Cambiamento climatico: tra comprensioni dei rischi e percezioni errate 

Nonostante una crescente consapevolezza dei rischi climatici, su alcune questioni importanti, cruciali per la transizione dai combustibili fossili, ci sono percezioni errate.

Circa un terzo degli intervistati (29%) crede erroneamente che non ci sia consenso scientifico sugli effetti del cambiamento climatico. In Europa, molti temono che la transizione alle energie rinnovabili porterà a un aumento dei prezzi dell'energia, con picchi in Germania (59%), Paesi Bassi e Belgio (entrambi 56%).

Nonostante queste preoccupazioni, c'è chiaramente anche un certo ottimismo sui benefici ambientali della transizione energetica. Il 54% degli intervistati prevede un impatto positivo sulla qualità dell'aria, il 45% si aspetta miglioramenti nella salute pubblica, e il 46% anticipa benefici per la fauna globale.

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