9 maggio, Giornata dell'Europa 2023: la fiducia e le opinioni degli italiani in merito all'Unione Europea
In occasione della Giornata dell'Europa 2023, che si celebra il 9 maggio di ogni anno, il team Public Affairs di Ipsos ha indagato le principali opinioni delle persone in Italia in merito all'Unione Europea.
L’Italia, Paese fondatore della casa comune europea, ha sempre manifestato un sentimento tra i più euro-entusiasti, anche se negli ultimi decenni il feeling tra gli italiani e Bruxelles si è decisamente raffreddato – come è successo d’altronde in molti altri Stati membri dell’Unione. La fiducia verso l’Unione Europea è passata così da valori stabilmente sopra il 60-70% nel primo decennio del secolo ai livelli attuali, stabilmente inferiori al 50% da ormai da diversi anni.
È un rapporto ormai compromesso? In occasione della Giornata dell'Europa 2023, che si celebra il 9 maggio di ogni anno, il team Public Affairs di Ipsos ha indagato le principali opinioni delle persone in Italia in merito all'Unione Europea. Scopriamo insieme i principali risultati.
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Giornata dell'Europa 2023, cos'è e perché si celebra il 9 maggio?
La Giornata dell'Europa, che si svolge ogni anno il 9 maggio, celebra la pace e l'unità in Europa. La data segna l'anniversario della storica dichiarazione in cui l'allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose l'idea di una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee. La proposta di Schuman è considerata l'atto di nascita di quella che oggi è l'Unione europea.
Unione Europea, la fiducia degli italiani
Nonostante la diminuzione della fiducia verso l’Unione Europea registrata nel corso degli ultimi tempi, i dati dell'ultimo sondaggio d'opinione Ipsos -condotto in occasione della Giornata dell'Europa 2023- rivelano come il rapporto non sembri essere compromesso, soprattutto in merito a due principali motivi.
In primo luogo, perché la mancanza di fiducia è un fenomeno che caratterizza l’opinione degli italiani verso un ampio ventaglio di attori istituzionali, e l’Unione Europea in questo si colloca anzi ben meglio delle istituzioni nazionali (come Camera e Senato). In secondo luogo, perché se si approfondisce il concetto si scopre un quadro un po’ più articolato: ad esempio, sono di più gli italiani che ritengono l’appartenenza dell’Italia all’Unione una cosa positiva (più di 4 su 10) di quanti non ritengono vero il contrario (meno di un quarto). Tant’è che la maggioranza degli intervistati si esprimerebbe a favore di un remain nel caso di un referendum sull’uscita dell’Italia dall’UE o dall’Euro.

Giornata dell'Europa 2023, la posizione delle persone in Italia nell'ultimo sondaggio Ipsos
La collocazione nella “casa comune Europea” non è quindi in discussione, ma è evidente che l’Europa dovrebbe e potrebbe fare molti passi avanti per tornare a scaldare i cuori degli italiani: il 50% del campione si dichiara infatti favorevole sì al progetto europeo, ma non a come è stato realizzato fin qui (gli entusiasti convinti si fermano al 18%, mentre i contrari tout court sono il 16% e una percentuale analoga non sa esprimersi).
Le istituzioni europee sono avvertite come “lontane” dal 51% degli intervistati e troppo soggette all’influenza di Francia e Germania (il 51% ritiene che solo questi due Paesi abbiano un vero potere decisionale in Europa). È però forte la convinzione che, fuori dall’Unione Europea, l’Italia conterebbe meno nel mondo (51% d’accordo Vs. 29% in disaccordo).
L’Europa, insomma, non entusiasma (molto) ma non se ne può fare a meno. Per tornare a far sognare dovrebbe evolversi in un vero Stato federale europeo: gli “Stati Uniti d’Europa” sono la chiave per far funzionare davvero l’UE secondo il 54% del campione (il 23% si dichiara invece in disaccordo). Uno Stato federale che dovrebbe mettere al centro innanzitutto una gestione unitaria dell’immigrazione (il 31% la indica come una delle priorità europee) e una comune lotta al cambiamento climatico (29%). Anche sul conflitto in Ucraina occorrerebbe un cambio di passo: per il 54% gli Stati membri dell’Unione dovrebbero sviluppare una posizione politica comune tra loro, anche distinta dagli Stati Uniti se necessario a favorire la pace (il 21% ritiene invece che dovrebbero mantenere il più possibile una linea comune con gli Stati Uniti, il 25% non si esprime).

Il futuro dell'Unione Europea, come sarà nei prossimi anni?
Guardando al futuro, tuttavia, prevale un certo scetticismo. Se chiediamo agli italiani di immaginare l’Unione Europea tra dieci o vent’anni gli italiani si dividono sostanzialmente in tre blocchi: il 25% ritiene che l’UE sarà più forte e solida rispetto ad oggi, una percentuale identica pensa invece che si andrà nella direzione opposta (un’Unione più debole e divisa). Il restante 50% ritiene che non ci saranno grandi cambiamenti (21%) o non ha un’opinione a riguardo (29%).
Nella Giornata dell'Europa 2023, vale la pena sottolineare che tocca ai governanti europei rilanciare un progetto di integrazione che i loro predecessori erano riusciti a costruire sulle ceneri della Seconda Guerra Mondiale e che ha assicurato oltre settant’anni di pace al Vecchio Continente.
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