Il cambiamento climatico è una crisi tanto grave quanto il Coronavirus
Due terzi dei cittadini di tutto il mondo concordano che il cambiamento climatico è una crisi tanto grave quanto il Coronavirus e vogliono che le azioni di ripresa economica diano la priorità ai cambiamenti climatici.
Per la prima volta in 50 anni da quando è stata istituita, la Giornata della Terra, vedrà pochissime persone calpestare il suolo del pianeta nelle piazze. La straordinarietà del momento darà infatti un vestito prevalentemente digitale a questo evento.
Anche il nostro appuntamento annuale con il sondaggio “Earth Day” si presenta in veste adatta al periodo e include un capitolo dedicato al Coronavirus e alla sua relazione con il cambiamento climatico. Cinquant’anni fa l’Earth Overshoot Day cadeva il 21 dicembre: era infatti quella, la data in cui, secondo le stime del Global Footprint Network si era esaurito il budget di risorse planetarie a disposizione dell’uomo. Da lì, e per dieci giorni, saremmo andati in deficit. L’anno scorso, l’Earth Overshoot Day è arrivato il 29 luglio. Da lì in poi, abbiamo vissuto in debito. Un anno fa ci sembrava impossibile bloccare l'economia e le attività umane. Se distanziamento sociale e auto-isolamento stanno mettendo a dura prova la resilienza di più di 4 miliardi di persone, influiranno sull’economia mondiale e richiederanno ai governi un enorme sforzo di protezione sociale, guardiamo al lato positivo: il lock-down ci metterà in grado di battere un record. Le emissioni da combustibili fossili potrebbero ridursi di 2,5 miliardi di tonnellate, un calo senza precedenti. E, forse, un’occasione per ripensare al nostro stile di vita.
Il nostro sondaggio, condotto in 14 Paesi mette in luce che globalmente il 71% dei cittadini – e il 72% degli italiani – concorda che il cambiamento climatico è un evento grave tanto quanto la pandemia.
L'indagine mostra un ampio sostegno alle azioni dei governi per dare priorità al cambiamento climatico nella ripresa economica dopo il COVID-19, con il 65% degli intervistati a livello globale che concorda sull'importanza di questo aspetto. La maggioranza dell’opinione pubblica mondiale (68%) è d'accordo sul fatto che se i governi nazionali non agiscono ora per combattere il cambiamento climatico, deluderanno i propri cittadini e il 57% afferma che sarebbe scoraggiato dal votare per un partito politico le cui politiche non prendono sul serio il cambiamento climatico.
Ma quali sono le azioni che a livello globale e italiano, i cittadini pensano di realizzare entro il prossimo anno per ridurre il cambiamento climatico?
La maggior parte è disposto ad esercitare il proprio potere d'acquisto: evitare prodotti che hanno molti imballaggi è il cambiamento più popolare, con il 57% a livello globale e condiviso dal 58% dei cittadini italiani. Evitare di acquistare nuovi prodotti condiviso dal 52% dei cittadini globali, risparmiare energia in casa (50%), riciclare (49%) e risparmiare acqua in casa (49%). Anche in questo caso, le opinioni dei cittadini italiani sono molto in linea con quanto affermato dai cittadini a livello mondiale.
“La pandemia sembrerebbe avere avuto un certo effetto sulla coscienza ambientale dei cittadini, anche degli italiani. Resta da vedere se e quanto, la consapevolezza si tradurrà in comportamenti concerti di uso, acquisto e consumo e se i cittadini, una volta che le piazze, i parchi e gli spazi pubblici italiani riapriranno, vorranno fare sentire la propria voce a sostegno di un equilibrio ambientale più sostenibile”.