Giornata Mondiale del Rifugiato 2021
Il nuovo sondaggio internazionale di Ipsos, condotto in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2021, ha analizzato gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini nei confronti dei rifugiati.
Il nuovo sondaggio di Ipsos, condotto in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2021 tra oltre 19.000 persone in 28 Paesi del mondo, ha analizzato gli atteggiamenti e le opinioni dei cittadini nei confronti dei rifugiati. Sebbene la maggioranza degli intervistati concorda sul fatto che le persone dovrebbero avere il diritto di rifugiarsi dalla guerra o dalla persecuzione, in pratica, la metà degli intervistati ritiene che il proprio Paese dovrebbe chiudere le frontiere ai rifugiati in questo momento. Inoltre, in seguito alla diffusione del Coronavirus, in nessun Paese si registra una maggioranza favorevole ad una più ampia accoglienza del numero di rifugiati e a un aumento della spesa pubblica per sostenere i rifugiati in tutto il mondo.
Per saperne di più, leggi anche il Report completo del 2020.
Rifugiarsi in altri Paesi, un diritto fondamentale
Nei 28 Paesi esaminati, c'è un forte sostegno affinché le persone abbiano il diritto di cercare rifugio dalla guerra e dalla persecuzione in altri Paesi.
- In media, il 70% degli intervistati concorda sul fatto che le persone dovrebbero avere la possibilità di rifugiarsi in altri Paesi, compreso il proprio, per sfuggire alla guerra o alla persecuzione.
- Questo è ancor più condiviso in Italia, che insieme all’Argentina, si posiziona al primo posto della classifica con il 79% di intervistati favorevoli. La percentuale, invece, si abbassa in Corea del Sud (51%).
Al contempo, le persone sono divise sul fatto che il proprio Paese possa accettare dei rifugiati in questo momento.
- In media, la metà degli intervistati (50%) concorda sul fatto che il proprio Paese dovrebbe chiudere le frontiere ai rifugiati, mentre il 43% non è d’accordo.
- Anche in Italia l’opinione pubblica è molto divisa al riguardo: il 46% è d’accordo con la chiusura completa delle frontiere ai rifugiati, invece, il 49% non è d’accordo.
- Gli intervistati in Malesia (82%), Turchia (75%) e India (69%) hanno maggiori probabilità di sostenere la chiusura delle frontiere ai rifugiati, mentre quelli in Polonia (34%), Giappone (38%), Stati Uniti (41%) e Argentina (41%) sono i meno favorevoli a una politica di completa chiusura.
Accogliere i rifugiati nel proprio Paese, l'impatto del Covid
Le opinioni appaiono altrettanto divise anche sul fatto che i Paesi dovrebbero essere più o meno aperti all'accettazione dei rifugiati rispetto a prima della pandemia di Coronavirus.
- In media nei 28 Paesi esaminati, soltanto il 14% ritiene che i Paesi dovrebbero essere più aperti ad accettare rifugiati e il 33% pensa che la situazione dovrebbe rimanere uguale a quella pre-Covid. D'altra parte, il 42% delle persone desidera che il proprio Paese sia meno aperto all'accoglienza dei rifugiati rispetto a prima della pandemia di Covid-19.
- In Italia, soltanto il 20% dei cittadini è d’accordo su un’apertura maggiore del proprio Paese ai rifugiati rispetto alla situazione pre-Covid, per il 38% dovrebbe rimanere invariata e per il 32% dovrebbe diminuire.
- È più probabile che le persone in India, Polonia e Arabia Saudita dicano che il proprio Paese dovrebbe essere più aperto ad accettare i rifugiati. Al contrario, in Turchia, Malesia e Colombia si registra un maggior consenso ad essere meno aperti all’accoglienza dei rifugiati.
Sostenere i rifugiati in tutto il mondo, il ruolo del Governo
Le persone non sono molto predisposte nel vedere un aumento della spesa, da parte dei propri Governi, per sostenere i rifugiati in tutto il mondo.
- Nei 28 Paesi esaminati il 37% degli intervistati afferma che il proprio Governo dovrebbe ridurre l'importo che spende per il sostegno ai rifugiati in tutto il mondo a causa della pandemia, il 36% ritiene che l’importo dovrebbe essere lo stesso e soltanto il 14% pensa che il proprio Paese dovrebbe aumentarlo.
- In Italia si registrano delle percentuali simili: il 31% dei cittadini ritiene che il Governo dovrebbe ridurre l’importo destinato al sostegno dei rifugiati, il 43% afferma che dovrebbe essere lo stesso dei livelli pre-pandemici e soltanto il 14% pensa che dovrebbe aumentarlo.
- Le persone in India (27%) e Arabia Saudita (20%) hanno maggiori probabilità di sostenere un aumento della spesa da parte dei propri Governi, mentre le persone in Turchia (60%) e Colombia (54%) hanno maggiori probabilità di affermare che la spesa dovrebbe essere ridotta.
Rifugiati, scetticismo e integrazione nella società
C'è un diffuso scetticismo sul fatto che i rifugiati che arrivano nel proprio Paese siano davvero tali e, inoltre, l'opinione pubblica è divisa sul fatto che i rifugiati riescano a integrarsi con successo nella società.
- Il 62% degli intervistati dubita sull’autenticità dei rifugiati, credendo che le persone scappino dal proprio Paese non tanto per guerre o persecuzioni, quanto di più per motivi economici o per usufruire dei servizi sociali.
- Il 57% dei cittadini italiani ritiene che i rifugiati diretti in Italia non siano dei veri rifugiati e il 37% non è d'accordo. Questo scetticismo è più alto in Turchia (81%), Malesia (76%) e Russia (75%) e più basso negli Stati Uniti (49%).
- In media nei 28 Paesi esaminati, il 47% degli intervistati concorda sul fatto che i rifugiati si integreranno con successo nelle loro nuove società, mentre il 44% non è d'accordo.
- In Italia, il 58% è d'accordo sul fatto che i rifugiati abbiano buone capacità di integrazione, rispetto al 37% che non è d’accordo. Le persone in Arabia Saudita (76%), India (68%) e Argentina (60%) sono positive riguardo all'integrazione dei rifugiati, mentre gli intervistati in Corea del Sud (29%), Francia (25%) e Giappone (23%) sono meno propensi ad affermare che i rifugiati si integreranno con successo.