Ipsos Flair 2022: il rapporto annuale di Ipsos che racconta l'Italia di oggi e le reazioni degli italiani
Ipsos Flair, il rapporto annuale di Ipsos che ha l'obiettivo di raccontare cosa accade nel Paese e quali sono le reazioni degli italiani, giunge alla sua 12° edizione.
Ipsos Flair, la pubblicazione annuale di Ipsos che decodifica i valori, i comportamenti, le trasformazioni dei singoli individui e della nostra società nel suo complesso, giunge alla sua XII edizione.
Sin dal primo rapporto l’obiettivo di Flair è stato quello di analizzare le persone-consumatori-cittadini, i loro valori, gli atteggiamenti e le opinioni relative alla società in cui vivono e a cui aspirano. Cercando sempre di catturare in modo istintivo e intuitivo l’atmosfera del nostro Paese, riconoscerne la direzione, proporre stimoli e riflessioni utili alla comprensione; perché solo attraverso lo studio possiamo trasformare questa comprensione in decisioni concrete e, auspicabilmente, migliori.
Interrogarsi continuamente sui cambiamenti che percorrono la nostra società, cercare di coglierne implicazioni presenti e future, immaginarsi il ruolo che in futuro potremo giocare come persone, aziende o istituzioni è oggi più che mai importante. Per questo motivo, come ogni anno, la nostra ambizione non è dipingere con certezza il futuro che ci attende, ma cercare di alimentare il dibattito intorno a molti di quei temi centrali per il futuro delle persone, delle aziende, delle istituzioni del nostro Paese.
Rivedi la precedente edizione: Ipsos Flair 2021 - La danza immobile di un Paese al bivio
Ipsos Flair 2022, una visione completa dell'Italia di oggi
Viviamo in una fase complessa, fluida, ricca di fenomeni, di aperture e chiusure. Una fase che possiamo descrivere come un flusso continuo tra avanzamenti e arretramenti. Il titolo dell'edizione di quest'anno - Nella spirale dell'interregno. Un Paese tra non più e non ancora - sintetizza il quadro di un Paese immerso in una transizione incerta nel quale il passato, il portato che abbiamo alle spalle, è in disfacimento senza essere stato superato o accantonato e il nuovo ha difficoltà a emergere.
I dieci temi chiave dell'edizione di quest'anno:
- La dimensione economica ansimante per oltre la metà delle famiglie.
Il 2021 non è stato un anno sereno e il 60% degli italiani afferma che è stato un brutto anno per la propria famiglia. Per il 52% la situazione economica si è infragilita e le previsioni per il futuro mostrano un quadro che permane faticoso. - Le braci sotto la cenere: neo-ribellismo, insubordinazione sociale.
Il 68% degli italiani avverte la presenza di una forte tensione sociale per il Paese. Per il 65% degli italiani è molto o abbastanza probabile che nei prossimi periodi si sviluppino nuove forme di protesta “contro i ricchi e i privilegiati. Il 35% ritiene necessario “fare ricorso alle barricate per cambiare le cose”. - Effetti del Covid sulle persone. Lo stato di salute, stanchezza, sovrappeso, insonnia, stress e ansia.
Il fisico, la forma, il peso, sono stati maggiormente coinvolti in questa fase. Il calo della forma fisica è denunciato dal 38% degli italiani; i problemi di sovrappeso dal 36%. La pandemia ha avuto effetti perniciosi sulle dinamiche del sonno per il 34% degli italiani e ha incrementato i tassi di stress e ansia nel 26%. - La spinta verso un neo-romanticismo della terra.
Per il 72% è fondamentale collegare la lotta contro i cambiamenti climatici con quella della difesa delle comunità. La transizione ecologica sarà un successo se migliorerà la qualità della vita (65%), genererà nuovi posti di lavoro (40%), creerà nuove imprese (20%) e sosterrà la crescita delle comunità (19%). - Il bisogno di comunità: tra immunitas e communitas, con tanto di deragliamento di nostalgici pastiche.
Per l’80% degli italiani oggi c’è un urgente bisogno di fare crescere il senso di comunità. Il 49% degli italiani afferma di ambire a vivere in comunità fatte di persone simili per cultura, tradizione, lingue, religione, senza stranieri. Il 51% si schiera nettamente contro questa aspirazione e pensa a comunità aperte. - La Generazione Z, tra disimpegno e voglia di cambiare il mondo.
Dalla pandemia ne stanno uscendo più riflessivi (41%), sfiduciati (41%) e fragili (31%). Allo stesso tempo sono una generazione che non si vuole arrendere. Rispetto ai loro genitori mostrano il doppio del coraggio (14% contro il 6%) e, soprattutto, vogliono impegnarsi per cambiare la realtà. - L’imprescindibile, ma al contempo complesso, tema della denatalità.
Il 70% degli italiani ritiene la questione importante per il futuro del nostro paese. Per il 62% è necessario realizzare un sistema di tassazione che diminuisca con l’aumentare del numero dei figli. Il 67% dell’opinione pubblica sollecita, inoltre, nuovi e consistenti sgravi fiscali per le imprese che assumono donne. - La tendenza alla polarizzazione nella scelta dei prezzi.
Le dinamiche post pandemiche e dell’aumento inflattivo spingono a una polarizzazione delle scelte rispetto ai prezzi. A farne le spese sono i prodotti di offerta mediana, mentre le persone si orientano sempre di più o verso il prezzo basso o verso quello alto. - Consumer-teller. Il consumatore storyteller di se stesso e il pendolarismo delle identità.
Se il valore delle cose semplici e pratiche (52%) è uno dei fattori guida nella scelta dei prodotti, al secondo posto troviamo, quale driver di acquisto, l’orientarsi dei consumatori su prodotti in grado di esprimere e raccontare la persona e la sua messa in scena (36%). - Il riemergere dell’effervescenza, tra desideri e paure e... la voglia di leggerezza.
Il 71% degli italiani si sente pronto a impegnarsi di più per cambiare le cose. Il 24% avverte il bisogno di leggerezza e il 27% è alla ricerca di nuove esperienze. La dimensione della vitalità, coinvolge maggiormente gli uomini (56%) e il ceto medio (61%), mentre il ceto popolare appare più fragile e statico.
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