Sistema economico e politico in crisi: visioni populiste, anti-èlite e nativiste
Il nuovo sondaggio Ipsos, condotto in 25 Paesi del mondo tra oltre 19.000 adulti, rileva che la maggioranza dei cittadini esprime sentimenti di alienazione quando pensa al proprio Paese. A prevalere, nella maggior parte dei Paesi intervistati, è la percezione di un sistema politico ed economico in crisi, spesso accompagnato da sentimenti populisti e anti-élite e da opinioni nativiste.
Sistema politico ed economico in crisi, il “System Is Broken Index" di Ipsos
In media il 56% degli intervistati ritiene che la società del proprio Paese sia in crisi, condiviso dal 40% degli italiani e il 57% ne afferma il declino, condiviso da una percentuale più alta di italiani (65%). Per comprendere appieno la prevalenza della disaffezione sociale e politica, Ipsos ha progettato il System Is Broken Index basato sul livello di accordo con le seguenti affermazioni:
- "L'economia è manovrata per favorire i ricchi e i potenti" (il 71% degli intervistati a livello internazionale e il 74% degli italiani è d'accordo).
- "I partiti e i politici tradizionali non si preoccupano delle persone 'come me' " (il 68% degli intervistati a livello internazionale e il 73% degli italiani è d'accordo).
- "Gli esperti locali non capiscono la vita delle persone 'come me' " (il 65% degli intervistati a livello internazionale e il 71% degli italiani è d'accordo).
- "C'è bisogno di un leader forte che riprenda il Paese dai ricchi e dai potenti" (il 64% degli intervistati a livello internazionale e il 69% degli italiani è d'accordo).
- "Per risanare il Paese c'è bisogno di un leader forte disposto a rompere le regole" (il 44% degli intervistati a livello internazionale e il 55% degli italiani è d'accordo).
Il "System Is Broken Index" di Ipsos è altamente correlato al Transparency International’s 2020 Corruption Perceptions Index, che classifica Paesi e territori in base ai livelli percepiti di corruzione del settore pubblico, e al Social Progress Imperative’s 2020 Social Progress Index, che misura le prestazioni dei Paesi nel provvedere ai bisogni sociali e ambientali dei propri cittadini.
Populismo ed èlite politica ed economica
Il Populism Index è basato sul livello di accordo con le seguenti affermazioni:
- "La principale divisione nella nostra società è tra i cittadini comuni e l'élite politica ed economica" (il 70% degli intervistati a livello internazionale e il 73% degli italiani è d'accordo).
- "L'élite politica ed economica non si preoccupa delle persone che lavorano duramente" (il 72% degli intervistati a livello internazionale e il 76% degli italiani è d'accordo).
- "I politici trovano sempre il modo di proteggere i propri privilegi" (l' 81% degli intervistati a livello internazionale e l'80% degli italiani è d'accordo).
- "I politici dovrebbero essere in grado di dire ciò che pensano indipendentemente da ciò che gli altri pensano delle proprie opinioni" (il 62% degli intervistati a livello internazionale e il 58% degli italiani è d'accordo).
- "Le questioni politiche più importanti dovrebbero essere decise direttamente dal popolo tramite referendum, non dai funzionari eletti" (il 60% degli intervistati a livello internazionale e il 63% degli italiani è d'accordo).
Il populist/anti-élite sentiment è fortemente correlato al broken-system sentiment ed è prevalente in Paesi quali: Cile, Ungheria, Colombia, Perù e Russia. L' "élite" è ampiamente percepita in tutti i Paesi esaminati come un gruppo strettamente connesso che prende decisioni basate sui propri interessi e ignora i bisogni degli altri. In media, soltanto il 15% degli intervistati si identifica in qualche modo con l'élite del proprio Paese. In Italia la percentuale è pari al 17%, invece, americani e giapponesi sono i meno propensi a farlo.
Uno dei temi chiave dell'11° edizione di Ipsos Flair - la pubblicazione annuale Ipsos che ha l'obiettivo di raccontare cosa accade nel Paese e quali sono le reazioni degli italiani - è rappresentano dalla perdita di fiducia degli italiani nelle proprie élite: sia in quelle politiche sia in quelle economiche e imprenditoriali, avvertite tutte come lontane, impermeabili agli interessi della gente e autistiche verso il bene comune.
Immigrazione, prevalgono opinioni nativiste
In generale, il "cittadino medio globale" è ambivalente riguardo all'immigrazione e propende per una visione nativa. Il Nativism Index è basato sul livello di accordo con le seguenti affermazioni:
- "Il proprio Paese sarebbe più forte se fermassimo l'immigrazione" (il 38% degli intervistati a livello internazionale e il 40% degli italiani è d'accordo).
- "Quando i posti di lavoro scarseggiano, i datori di lavoro dovrebbero dare priorità all'assunzione di persone provenienti dal proprio Paese rispetto agli immigrati" (il 57% degli intervistati a livello internazionale e il 54% degli italiani è d'accordo).
- "Gli immigrati tolgono il lavoro ai cittadini del proprio Paese" (il 38% degli intervistati a livello internazionale e il 37% degli italiani è d'accordo).
Il Nativism Index è fortemente correlato con il System Is Broken Index, indicando quanto l'alienazione sociale e politica e le opinioni anti-immigrazione tendano ad andare di pari passo. Dal 2016, il nativist sentiment è cresciuto maggiormente in Perù, Svezia, Giappone, Sud Africa, Corea del Sud e Turchia ed è diminuito negli Stati Uniti, Canada, Spagna, Italia e Ungheria.